GdF: Livorno, sequestro-record in porto da 644 kg. Di cocaina nascosta tra sacchi di caffè

Oriol De Luca

È davvero un quantitativo-record di cocaina quello che la Guardia di Finanza di Livorno ha sequestrato nel porto labronico scovando qualcosa come 644 kg. di “polvere bianca”, avente un valore di mercato superiore ai 130 milioni di euro, che le fiamme gialle hanno rinvenuto in un container trasportante un carico di caffè (molto probabilmente per eludere il fiuto dei cani anti-droga).
I finanzieri del Comando Provinciale livornese – agli ordini del Colonnello Gaetano Cutarelli – erano però già stati “allertati” da un’informativa proveniente dalla Direzione Centrale dei Servizi Antidroga (DCSA) nonché del II Reparto del Comando Generale del Corpo, per questo, quando le quotidiane “analisi di rischio” che i militari delle fiamme gialle elaborano unitamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno segnalato in porto l’arrivo di un carico sospetto, si è potuto agire nei controlli con la massima precisione e tempestività.
Il container con al suo interno il carico di caffè, prodotto in Honduras ed imbarcato su una motonave salpata dallo scalo onduregno di Puerto Cortes, era poi stato trasbordato su un’altra nave battente bandiera portoghese nel porto di Moin (Costa Rica) con destinazione finale Barcellona (Spagna), da dove sarebbe poi passato in consegna ad un’azienda di Madrid.
Il carico in questione, però, in Spagna non è mai arrivato poiché finanzieri e doganieri – dopo aver individuato il container sospetto tra migliaia di altri – sono saliti sulla nave che lo stava trasportando e lo hanno aperto iniziandolo ad ispezionare con tutte le attenzioni del caso.
Proprio tra grandi sacchi contenenti chicchi di caffè, i militari della GDF ed i doganieri operanti hanno così trovato 23 borsoni contenenti ben 582 panetti di cocaina.
Da notare come uno di questi borsoni (contrassegnato da alcuni segni di vernice rossa), oltre alla cocaina contenesse al suo interno anche due sigilli doganali “clonati” che avrebbero sostituito gli originali.
L’intenzione dei trafficanti era certamente quella di far sparire la droga dal container che la trasportava prima che potesse giungere alla dogana spagnola e, per non destare alcun sospetto, avrebbero apposto i sigilli perfettamente riprodotti laddove debbono essere apposti, ovvero sui maniglioni di apertura del contenitore a dimostrazione che lo stesso non era mai stato violato durante tutto il suo lungo viaggio in mare dal Centroamerica alla penisola iberica.
Non è la prima volta che il porto di Livorno vede sequestri di droga di grande rilevo; già nel 2018 furono sequestrati 308 kg. di cocaina, ai quali se ne aggiungono gli oltre 253 kg. del 2016, anche se quello odierno rappresenta certamente uno dei più importanti mai compiuti in Italia.
Le attività operative stanno comunque proseguendo sul fronte investigativo della lotta al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, con un’azione che la Guardia di Finanza sta concentrando con grande efficacia nell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati dalle grandi organizzazioni criminali, che tentano di riciclare nei circuiti dell’economia legale le enormi somme di denaro “sporco” provenienti dai loro continui traffici di droga ormai organizzati su scala globale.