GdF, maxioperazione contro le “smart drugs”

Tiziana Montalbano

 È la Guardia di Finanza di Ferrara per la prima volta in Italia a intervenire contro il dilagante fenomeno del commercio dei semi e degli strumenti per la produzione artigianale di marijuana e hashish. L’apparente liceità di tali commerci ha finora sfruttato la mancata ricomprensione dei semi di cannabis nell’elenco delle sostanze stupefacenti vietate, così come non appare vietata la commercializzazione dei particolari sistemi di irradiamento termico ed idrico e dei prodotti per l’essiccazione e l’estrazione dei principi stupefacenti dalle piante da essi ottenuti. Le Fiamme Gialle hanno però superato l’apparente legalità del commercio di tali singoli prodotti tramite una lettura unitaria e prospettica dell’uso illecito cui essi sono inequivocabilmente destinati, giungendo a qualificare tali commerci come fattispecie di istigazione all’uso illecito di sostanze stupefacenti sanzionate con pene che possono arrivare fino a 12 anni di reclusione. Le indagini hanno preso avvio da un sequestro di semi di canapa contenuti in un distributore automatico collocato a Ferrara e segnalato al 117 da un genitore che non riusciva a capacitarsi della presenza di tale macchinetta collocata nei pressi di una scuola cittadina.