GdF: Napoli, nuova operazione anti-contrabbando, sequestrate 5 tonnellate di sigarette e arrestati 4 responsabili

Enrico Fiorenza

È di circa 5 tonnellate di sigarette, con 4 persone arrestate (tre italiani ed un croato), il bilancio dell’ultima operazione anti-contrabbando condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli presso un deposito di materiali edilizi, dove le fiamme gialle hanno bloccato il pesante automezzo che le stava trasportando unitamente ai responsabili.
I finanzieri erano già da qualche sulle tracce del carico e, quando hanno avuto notizia che il mezzo sospettato con targa straniera era ormai prossimo alla conclusione il suo viaggio, lo hanno intercettato e pedinato fino al luogo dove poi avrebbe scaricato le “bionde” per i destinatari italiani del carico.
Capito che il momento più adatto era ormai giunto, i finanzieri hanno fatto così scattare il blitz in località Palma Campania (NA) fermando tutte le persone presenti sul punto di scarico e verificando i materiali stivati a bordo.
Dietro alcuni pesanti bancali stipati di materiale plastico, infatti, i militari operanti hanno rinvenuto le sigarette – di marca “Marlboro” e “Chesterfield” – recanti contrassegni di monopoli esteri e che, ad una prima analisi preliminare, risulterebbero originali.
Le “bionde” sequestrate, che hanno un valore di mercato superiore ai 2 milioni di euro (ai quali si aggiungono oltre 1,5 mln. di euro in diritti doganali evasi), sarebbero state rivendute sulle piazze clandestine dello spaccio a circa 3 euro al pacchetto a fronte dei circa 5 occorrenti per acquistarle nelle tabaccherie autorizzate.
In tale situazione va quindi rimarcato il danno che queste attività contrabbandiere (oltre che per l’Erario dello Stato) creano per gli esercenti onesti nonché per i consumatori ai quali, molto di frequente purtroppo, vengono rifilate sigarette non in regola con le direttive comunitarie in quanto contenenti sostanze tossiche in quantità ben superiore ai limiti consentiti.
Il contrabbando ha una storia molto lunga nel ns. Paese, che parte dai vecchi “spalloni” che dalla Svizzera importavano principalmente tabacco e zucchero fino alle forme attuali di immissione nel territorio dello Stato di carburanti e tabacchi lavorati esteri contrabbandati in evasione delle imposte di fabbricazione e doganali. Traffici gestiti da grandi organizzazioni criminali e verso i quali la Guardia di Finanza rivolge molte delle sue migliori capacità investigative e d’intervento sul campo.