GdF, “Natale senza trucco”

Tiziana Montalbano

  Cosmetici a prezzi troppo bassi avevano insospettito i finanzieri della Tenenza di Venezia, che hanno così posto fine a un giro di prodotti nocivi per la salute sequestrando oltre 6,5 milioni di confezioni di cosmetici prodotti in Cina e importati per essere immessi in commercio in tutta Europa. I militari hanno acquistato come consumatori qualsiasi un phard, un ombretto e un lucidalabbra del marchio “Riveel”, esposti nella vetrina di un negozio veneziano, per la somma complessiva di sei euro. Gli esiti delle prime analisi chimiche si sono rivelati subito estremamente allarmanti: nichel, cromo, piombo e cobalto risultavano presenti in concentrazioni tali da portare le Fiamme Gialle a richiedere un parere direttamente all’Istituto Superiore della Sanità che ha confermato la pericolosità dei prodotti. Scattato così il sequestro dei primi cosmetici nei confronti del commerciante veneziano, presso il quale era possibile risalire ai fornitori, due imprese, la “D.I.Riveel srl”  e la “Baist Trading srl”, con sede nella “China Town” di Milano e capannone non dichiarato in Paderno Dugnano, entrambe facenti capo a due coniugi cinesi, risultate le dirette importatrici dei prodotti, presso le quali sono stati sequestrati oltre 6.400.000 prodotti cosmetici nocivi, cui sono da aggiungersi ulteriori 100.000 confezioni sequestrate a seguito di 70 perquisizioni effettuate in tutta Italia dalle Fiamme Gialle presso altrettanti negozi. I prodotti sequestrati, ulteriormente sottoposti a campionatura e analizzati, hanno in molti casi evidenziato una presenza percentuale di metalli pesanti superiore di oltre 2.000 volte rispetto alla soglia di tollerabilità consentita, tale da causare effetti  cancerogeni e sensibilizzanti come dermatite allergica da contatto. L’espediente attuato per importare i cosmetici consisteva nell’apporre una etichettatura formalmente perfetta, predisposta con l’ausilio di un perito tecnico italiano di Genova, la cui posizione è ancora al vaglio degli inquirenti, il quale si occupava anche della certificazione di qualità e di tutta la documentazione relativa all’importazione dei prodotti. Oltre al sequestro della merce per un valore di mercato di oltre 40 milioni, l’attività ha portato anche al sequestro preventivo delle due aziende impotatrici, di due unità commerciali di Milano, di un capannone di 800 mq in Paderno Dugnano, completo delle attrezzature produttive e d’ufficio, di un autocarro e del marchio “Riveel”, i cui prodotti sono così stati sottratti alla commercializzazione. Quattro i soggetti denunciati, tutti di etnia cinese, due residenti a Milano e due a Venezia.