GdF: Ragusa, mettono a soqquadro un bar e fuggono al sopraggiugere di un’autopattiglia di finanzieri. Arrestati due tunisini

Enrico Fiorenza

Erano stati attivati da una chiamata al “117”, e quando una pattuglia di finanzieri della Tenenza di Pozzallo (RG) ha raggiunto un bar della cittadina siciliana, messo a soqquadro da due tunisini, ha trovato i malfattori – rispettivamente di 28 e 21 anni – che se la davano a gambe levate anche se i militari li hanno ugualmente raggiunti e arrestati di lì a poco.
È questa la cronaca dell’azione delinquenziale messa in atto dai due arrestati i quali, visibilmente alterati da qualche drink di troppo, hanno prima creato scompiglio nel locale molestando i clienti e poi, evidentemente ancora non soddisfatti della loro smargiassata, hanno minacciato con un bastone ed un grosso coltello il barista sottraendo alcune bottiglie di alcolici dal suo esercizio, per di più arrecando anche danni alle suppellettili.
Qualcuno, però, ha pensato bene di avvisare i militari del vicino comando delle fiamme gialle tramite il numero telefonico di pubblica utilità della GDF che così, facendo dirigere sul punto una propria autopattuglia in quel momento impegnata in attività di controllo economico del territorio, ha potuto rispondere immediatamente alla chiamata bloccando i due extracomunitari ed impedendo che la loro azione violenta arrivasse a conseguenze ulteriori.
Come il più delle volte accade nel pieno compimento di reati violenti, i due tunisini hanno opposto una tenace resistenza all’arresto ma i finanzieri ragusani sono comunque riusciti a bloccarli e disarmarli, dimostrando nell’occasione un’ottima padronanza delle tecniche di polizia e senza peraltro dover far ricorso alle armi, nonostante i due brandissero ancora il bastone ed il grosso coltello con i quali avevano minacciato il titolare del bar.
Il magistrato di turno, convalidando l’arresto operato dagli uomini della GDF e ritenendo pericolosi per la pubblica sicurezza gli arrestati, ne ha disposto l’accompagnamento presso la Casa Circondariale di Ragusa con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, rissa, furto, danneggiamento e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.