GdF: Roma, oscurati 238 siti internet che rivendevano on-line prodotti da fumo

Enrico Fiorenza

Sono ben 238 i siti web che pubblicizzavano e rivendevano nel ns. Paese prodotti da fumo, ma che i finanzieri del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche hanno oscurato poiché tali attività, sia di ordine pubblicitario, sia di ordine commerciale, costituivano una più che evidente violazione della normativa che regola il settore.
L’operazione degli specialisti informatici della GDF, partita da un attento quanto costante monitoraggio della rete, si inquadra tra l’altro in uno specifico protocollo d’intesa siglato tra il Corpo e la Federazione Italiana Tabaccai (F.I.T.), con finalità che – oltre a quelle del rispetto della legge – mirano a tutelare gli esercenti del settore che lavorano nell’osservanza delle regole e che, evidentemente, oggi si trovano di fronte a minacce diverse rispetto a quella “storica” rappresentata dal contrabbando dei tabacchi.
I siti in questione erano allocati in USA, Gran Bretagna, Germania, Olanda e Romania, e proponevano tutti la stessa cosa: la vendita on-line di sigari, sigarette e altri prodotti da fumo (comprese le ricariche per sigarette elettroniche) con prezzi fortemente scontati, il tutto condito da un’accattivante pubblicità che di certo non guastava, specie se unita a condizioni di vendita particolarmente vantaggiose alle quali si poteva accedere mediante registrazione così come avviene per i comuni di siti di e-commerce.
Su questi siti web specializzati si potevano così acquistare anche sigari di pregio scontati fino al 30%, saldi e stock vari con prezzi da discount, mentre in Italia i listini di vendita dei generi di monopolio sono fissati per legge dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
È senz’altro da sottolineare come tale attività di polizia economico-finanziaria condotta dai finanzieri del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche abbia altresì profili di tutela per la salute dei consumatori, considerato che gli standard qualitativi di questi prodotti debbono rispondere a limiti molto severi ma che, ovviamente, non possono più essere garantiti qualora i prodotti stessi giungano da canali e punti di vendita non autorizzati.