GdF: sequestrati cerchi in lega non sicuri

Gian Luca Berruti

La Guardia di Finanza di La Spezia ha concluso una complessa attività nel settore della sicurezza dei prodotti e della contraffazione, al termine della quale sono stati sequestrati circa 50.000 cerchi in lega per automobili, 100.000 accessori raffiguranti i loghi delle maggiori case automobilistiche mondiali e 400 stampi da fusione necessari per la produzione dei cerchi in Italia.

Il valore complessivo della merce sequestrata ammonta a circa 20 milioni di euro mentre sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria i responsabili di alcune grandi aziende del centro-nord, importatrici dei prodotti dalla Cina. L’operazione delle Fiamme Gialle spezzine è scaturita da un controllo effettuato sul carico di un camion ed è poi proseguita, anche per l’acume degli investigatori, con accertamenti a tappeto condotti sia presso vari rivenditori, sia nei confronti di alcune importazioni di prodotti automobilistici in arrivo al locale scalo marittimo, successivamente sviluppatasi su tutto il territorio nazionale.

Gli uomini della Guardia di Finanza, in particolare, hanno focalizzato le indagini sulla constatazione che i cerchi in lega, riproducenti quelli forniti dalle principali industrie (tra le quali Mercedes, Bmw e Fiat) non solo violavano i diritti di proprietà intellettuale ma, soprattutto, erano pericolosi per gli automobilisti.

Tali prodotti, infatti, pur essendo in apparenza nel design assolutamente identici agli originali e pur mantenendo uguali attacchi al mozzo, hanno evidenziato sostanziali differenze dimensionali che non garantivano le specifiche di costruzione raccomandate dal produttore dell’autoveicolo, come l’utilizzo di leghe ad elevata resistenza.Anche le caratteristiche geometriche del cerchio, peraltro indispensabili per evitare pericolose interferenze con i sistemi di guida (scatola e tiranti dello sterzo, impianto frenante, trasmissione) erano sostanzialmente difformi dai requisiti di sicurezza previsti e, quindi, potenzialmente in grado di mettere a repentaglio l’integrità degli autoveicoli nonché la sicurezza degli occupanti.
 
Le differenze che si possono riscontrare tra i prodotti sequestrati dalla Guardia di Finanza e i ricambi originali non sono facilmente percepibili ed hanno richiesto un severo esame tecnico e specifiche competenze nel campo dell’ingegneria automobilistica, certamente non ad appannaggio di un consumatore medio che potrebbe essere facilmente tratto in inganno. Proprio per tali motivi sono state eseguite numerose perizie tecniche al fine di verificare la corretta composizione strutturale dei cerchi sottoposti a sequestro, con prove di resistenza allo sforzo e all’impatto.

Le risultanze delle perizie tecniche, nonché dei test radiologici mirati a constatare la consistenza delle leghe impiegate, hanno così permesso di constatare la pessima fattura dei prodotti oggetto di sequestro.