Group-IB fa luce sulle tendenze cyber: l’Italia è il quarto Paese più colpito dal ransomware in Europa

Nel 2023, i ricercatori di Group-IB hanno rilevato che il numero di attacchi ransomware in Europa è aumentato di circa il 52%, le industrie manifatturiere, il settore immobiliare e della logistica sono rimasti i principali obiettivi. Il Regno Unito, la Francia e la Germania hanno mantenuto il loro status di Paesi più frequentemente presi di mira dagli affiliati ai Ransomware-as-a-service (RaaS). Al quarto posto c’è l’Italia. Nel corso del 2023, l’Europa è stata flagellata da 108 attacchi informatici condotti da vari gruppi di hacker sponsorizzati da governi. Le istituzioni governative e militari figurano quale obiettivo principale, con 48 attacchi ai loro danni. Gli Information Stealer rappresentano un problema significativo, con 250.000 dispositivi infetti (il 23% in più rispetto al 2022) nella regione europea, i cui log sono stati resi disponibili sull’Underground Clouds of Logs (UCL), e altri 647.485 host, i cui log sono stati messi in vendita nel dark web, con un aumento del 28% rispetto all’anno precedente. Allo stesso tempo, il rapporto menziona una diminuzione del 7% nel numero di offerte di vendita di accesso iniziale a reti compromesse nella regione. Inoltre, nel 2023 sono apparse poco più di 1 milione di carte di credito compromesse emesse in Europa nei mercati sommersi dei cybercriminali – un volume identico a quello del 2022.

Europa sotto tiro

I ricercatori di Group-IB hanno scoperto che l’anno scorso la regione europea è stata il secondo teatro mondiale di minacce persistenti avanzate (APT). Complessivamente, nel 2023 Group-IB ha attribuito 523 attacchi ad attori sponsorizzati da Stati terzi in tutto il mondo. Gli attacchi alle organizzazioni europee hanno rappresentato il 21% del totale. L’Europa ha subito 108 attacchi informatici condotti da vari gruppi di hacker finanziati da governi. Tra i gruppi che hanno operato in Europa sono da annoverare Lazarus, Mustang Panda, APT41 e Sandman (tutti provenienti dall’Asia orientale), insieme a APT28, BlackEnergy, Gamaredon, Turla e Callisto (tutti provenienti dalla regione della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI)). Gli attacchi sono stati complessi e mirati, il che sottolinea la tendenza crescente a utilizzare il cyberspazio per raggiungere obiettivi governativi.

Con 31 incidenti censiti, l’Ucraina si posiziona in cima alla lista delle vittime di attacchi che hanno coinvolto attori delle minacce finanziati da Stati terzi, probabilmente un riflesso dei conflitti in corso nella regione. Gli altri quattro Paesi europei più bersagliati dai gruppi APT sono stati la Polonia (11 attacchi), la Germania, la Francia e l’Italia, con 6 attacchi ciascuno.

Gli enti governativi e militari europei sono stati al centro delle attenzioni dei gruppi APT, con 48 attacchi contro di essi. Ciò dimostra che i gruppi sponsorizzati da Stati terzi sono particolarmente interessati alle aree che influenzano la sicurezza nazionale e la politica estera.