Huawei pubblica un White Paper sul tema dell’innovazione e la proprietà intellettuale

redazione

In occasione del ‘Forum on Innovation and IP Prospects in 2021 and Beyond’, tenutosi presso la sede di Huawei a Shenzhen, Huawei ha presentato un nuovo white paper sui temi dell’innovazione e della proprietà intellettuale. Il documento si concentra sulla storia di Huawei nella gestione di queste tematiche prima del 2010, includendo anche dati sugli investimenti e le attività di ricerca e sviluppo a partire dagli anni ‘90.

Durante il forum, Song Liuping, Chief Legal Officer di Huawei, ha dichiarato: “Vogliamo mostrare la storia della nostra innovazione negli ultimi 30 anni e il nostro impegno a lungo termine per il rispetto, la protezione e il contributo alla proprietà intellettuale. Con questo white paper, vogliamo informarvi meglio su come Huawei è diventata quello che è oggi”.

Nel documento Huawei afferma di essere diventata uno dei maggiori titolari di brevetti al mondo grazie agliinvestimenti sostenuti nell’innovazione. Alla fine del 2020, Huawei deteneva oltre 100.000 brevetti attivi in più di 40.000 categorie in tutto il mondo.

Jason Ding, Head of Intellectual Property Rights Department di Huawei, ha dichiarato: “L’innovazione è stata al centro dell’attività di Huawei sin dalla fondazione dell’azienda.

Il nostro white paper del 2020 elenca il numero di richieste di brevetto presentate da Huawei, e le nostre attività di R&S e innovazione, tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000. Le domande di brevetto di Huawei erano equivalenti a quelle di altri leader globali del settore nei primi anni 2000 e il successo di Huawei oggi è il risultato dei suoi investimenti a lungo termine in innovazione e ricerca e sviluppo”.

Huawei ha presentato la sua prima domanda di brevetto in Cina nel 1995 e negli Stati Uniti 1999. Nel 2008, l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (WIPO) ha collocato Huawei al primo posto in termini di numero di domande di brevetto depositate ai sensi del Trattato di Cooperazione in materia di Brevetti (PCT). Nel 2019, Huawei si è classificata al 2° posto in Europa e al 10° negli Stati Uniti in termini di numero di brevetti concessi. Huawei è anche il più grande detentore di brevetti in Cina.

Mr. Ding ha inoltre posto l’accento sul fatto che Huawei stima di ricevere da 1.2 a 1.3 miliardi di dollari di entrate dalle licenze di brevetto depositate tra il 2019 e il 2021. Ha anche annunciato che per ogni smartphone 5G multimodale, Huawei stabilirà una equa percentuale di royalty sul prezzo di vendita del telefono, e un limite di royalty per unità fissato a 2,5 dollari. Ha poi aggiunto: “Huawei è stata il più grande contributore tecnologico agli standard 5G e segue principi equi, ragionevoli e non discriminatori (FRAND) quando si tratta di licenze di brevetto. Ci auguriamo che il tasso di royalty che abbiamo annunciato oggi favorirà l’adozione del 5G dando agli implementatoti della nuova rete una struttura dei costi più trasparente, in grado di migliorare in futuro le loro scelte di investimento”.

Anche Francis Gurry, ex Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO), è intervenuto all’evento: “Nel rilasciare la sua struttura tariffaria per i brevetti  standard essenziali (SEP) del 5G, Huawei sta promuovendo l’adozione diffusa e l’uso di standard progettati per garantire interoperabilità, affidabilità e concorrenza trasparente, fornendo allo stesso tempo un equo ritorno per gli investimenti in ricerca e sviluppo”.

Song ha dichiarato infine che Huawei annuncerà regolarmente ulteriori attività nel campo della proprietà intellettuale e l’innovazione, in modo che il pubblico possa comprendere meglio l’impegno dell’azienda in questo settore. Ciò farà parte dell’iniziativa più ampia dell’azienda per una sempre maggiore apertura e trasparenza verso il pubblico.