Inflazione e retail. Le strategie per proteggersi da furti e taccheggi nei periodi di maggiore incertezza economica

redazione


Gli effetti dell’inflazione in tutta l’Eurozona iniziano a farsi sentire in maniera importante: il costo della vita è in aumento e i consumatori lottano per gestire i prezzi crescenti di cibo, casa e carburante. L’aumento più rapido degli ultimi 40 anni, i costi dei generi alimentari – in particolare pane, cereali e carne – hanno raggiunto livelli record, esercitando una pressione sempre maggiore sui consumatori.

Se in agosto 2022 nell’area euro il tasso di inflazione annuale si è attestato al 9,1% e quindi in forte aumento rispetto all’8,9% di luglio e allo stesso periodo dell’anno precedente (3.0%)[1], in Italia la situazione è stata ancor meno rosea: secondo i recenti dati Istat l’inflazione ad agosto ha toccato l’8,4%, segnando un nuovo record di accelerazione con un ritmo che, secondo gli analisti, non si raggiungeva dal 1985[2].

Questo andamento in rapida crescita si è subito tradotto con un’impennata dei costi dei generi alimentari. I produttori del settore food & beverage hanno già aumentato i loro prezzi in media del +14% dall’inizio del 2021, con i maggiori incrementi di prezzo riscontrati tra i prodotti della vita quotidiana, tra cui oli e grassi (+53%), farine (28%) e pasta (+19%). Al contrario, i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari si sono adeguati solo di un modesto +6%, il che significa che i retailer non hanno ancora trasferito sui prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari nemmeno la metà dell’aumento dei prezzi[3].

Di conseguenza, si stima che l’inflazione alimentare costerebbe al consumatore medio europeo 243 euro in più per lo stesso paniere di prodotti alimentari rispetto al 2021, con una finestra di ulteriori aumenti – fino a 500 euro – nei quattro maggiori mercati di consumo europei. Con i prezzi in costante aumento e i consumatori messi alle strette, cresce tra i retailer la preoccupazione per l’impatto che questo fenomeno avrà su furti e taccheggi: episodi che storicamente tendono a verificarsi con maggiore frequenza durante i periodi di crisi[4].

In effetti, un recente rapporto di Bloomberg ha sottolineato che l’ultima volta che i consumatori sono stati messi a dura prova – sulla scia della crisi finanziaria del 2007, tra la perdita dilagante di posti di lavoro e l’impennata dei prezzi di cibo e carburante – il taccheggio è aumentato[5].

Sempre secondo gli analisti, nel settore retail i livelli di furti ad opera di bande organizzate sono già in aumento e il fenomeno sarà addirittura destinato a crescere nei prossimi mesi[6]. Lungi dall’essere un fenomeno nuovo – nel biennio 2019-2021 in Italia il 60% degli eventi di taccheggio erano riconducibili ad attività di Organised Retail Crime[7] – tali tendenze sono state riscontrate in precedenti periodi di austerità o di recessione economica, con conseguente riflesso sulla ricerca di strategie che i retailer devono attuare per difendersi efficacemente da questi eventi di natura criminale.

Purtroppo, in tutto il settore retail, i proprietari dei negozi affermano che i livelli di furto quest’anno sono già superiori alla media, dimostrando l’urgente necessità di agire per prevenire ulteriori perdite[8].

I primi segnali rivelano come i retailer stiano però già cercando di limitare i danni causati dalle perdite: a partire dai punti a senso unico per ingresso e uscita nei negozi e nelle corsie con prodotti di alto valore. Si registra anche un aumento dell’uso di etichette antitaccheggio o di armadietti con serratura per aiutare a scoraggiare e rilevare gli episodi di taccheggio.

Mentre i taccheggiatori, appartenenti a bande organizzate o abituati ad agire in solitaria, tendono a prendere di mira beni di alto valore che possono poi rivendere (ad esempio alcolici, rasoi o prodotti elettronici ecc..), i retailer stanno registrando nell’ultimo periodo un notevole aumento di taccheggiatori alle prime armi, che rubano articoli di uso quotidiano e di basso valore. Questa spiacevole tendenza sta spingendo i negozi a installare dispositivi antitaccheggio su articoli di basso valore e ad alto rischio di furto, come burro e formaggio[9]. I furti di necessità e di beni primari, che solitamente coincidono con periodi di incertezza sociale, sono fenomeni che avevano già iniziato a manifestarsi durante la prima ondata di pandemia: ad esempio in Italia, rispetto al 2019, le aziende italiane del settore GDO avevano riscontrato un aumento dei cosiddetti “furti di necessità” pari al 66%[10].

Proteggere i profitti con la tecnologia

Per molti retailer la tecnologia EAS è da anni una soluzione di grande aiuto nella protezione dei prodotti di ogni tipologia: Non solo garantisce una sicurezza avanzata, ma la stessa presenza costituisce un forte deterrente per i potenziali taccheggiatori. Inoltre i progressi della tecnologia EAS fanno sì che i retailer possano aspettarsi qualcosa di più e che inizino a considerare le antenne nel design dei loro negozi e nelle strategie di esperienza d’acquisto dei clienti come mai prima d’ora.

Le antenne RF più recenti, tra cui la famiglia NEO di Checkpoint, sono ora dotate di una maggiore portata di rilevamento, in alcuni casi fino a 2,7 metri. Ciò significa che è possibile proteggere anche i passaggi e gli ingressi più ampi che in passato erano punti più difficili da proteggere. I design innovativi, come quello della pluripremiata antenna NS40, consentono inoltre ai retailer una maggiore protezione delle corsie adiacenti alle casse e ai punti di check-out. Ciò assicura un ulteriore livello di sicurezza: il personale in caso di potenziali tentativi di furto viene allertato in anticipo, concretizzando la possibilità che il malintenzionato venga fermato prima di raggiungere l’uscita, specie se il punto vendita si avvale si un servizio di sorveglianza con guardie e doorman.

Proteggere ogni singolo prodotto

Le antenne antitaccheggio non sono che una parte del più ampio quadro di strategie da mettere in atto per proteggere il proprio punto vendita: esse, infatti, fungerebbero solo da placebo se non fosse per i cartellini e le etichette attaccati ai prodotti sugli scaffali.

Le etichette antitaccheggio, che possono essere applicate in negozio e alla fonte, sono prodotti tecnologici tanto complessi quanto efficaci.  Hanno anche un grande vantaggio, perché grazie alle dimensioni ridotte e al design discreto, dall’impatto visivo minimo sul marchio o sulla confezione, esse non vengono notate dai clienti, che non vengono quindi dissuasi dal toccare o osservare da vicino l’articolo. Tuttavia, esistono anche molte altre etichette e cartellini che offrono una protezione molto più visibile e palese contro i furti a livello di scaffale. La gamma di etichette con logo Black Lock di Checkpoint, ad esempio, è disponibile in una serie di opzioni diverse per offrire ai retailer proprio questa soluzione.

Offrendo un’eccellente protezione del prodotto, le etichette con logo Black Lock possono essere applicate a qualsiasi articolo e comprendono anche una gamma adatta all’uso su prodotti alimentari, grazie a test rigorosi che ne garantiscono la conformità alle normative sulla sicurezza alimentare, e una varietà di forme e dimensioni per adattarsi a diversi stili di imballaggio. Con decenni di esperienza nella creazione di un’ampia gamma di etichette di sicurezza per diverse categorie di prodotti, Checkpoint ha la competenza e il portfolio necessari per offrire la protezione di cui i prodotti hanno bisogno.

Protezione dalla criminalità organizzata

La criminalità organizzata (ORC) è da tempo un problema del settore retail, ma quando fattori economici più ampi iniziano ad avere un impatto sulla popolazione, essa diventa un problema che purtroppo tende a peggiorare. È quindi prevedibile che quando le conseguenze di un’inflazione alle stelle inizieranno a farsi sentire in maniera sempre più evidente, un numero sempre maggiore di gruppi criminali si adopererà per rubare prodotti, cercando di eludere le misure di sicurezza dei negozi. 

In questo caso, i retailer devono assicurarsi di essere preparati, pur tenendo conto dell’esperienza di acquisto; i clienti non vogliono essere dissuasi dall’entrare in un negozio e non poter toccare i prodotti con mano perché sotto chiave all’interno di armadietti. La customer experience, affinché rimanga fluida e piacevole, deve prevedere che il cliente possa toccare, sentire e interagire con gli articoli prima di decidere se acquistarli.

I prodotti della divisione Alpha High Theft Solutions di Checkpoint – tra cui i ragni Spider®, le custodie Keepers® e le etichette rigide – offrono una protezione comprovata dei prodotti, senza oscurare il marchio o danneggiare la confezione. Inoltre, consentono ai clienti di maneggiare liberamente gli articoli prima di prendere una decisione d’acquisto. Per il personale del punto vendita sono facili da utilizzare e da rimuovere, senza influire sull’esperienza del cliente o creare lavoro superfluo. Questa gamma di prodotti, in continua evoluzione, agisce da efficace deterrente visivo, contribuendo a dissuadere gli acquirenti con intenzioni disoneste.

In tempi così difficili, è fondamentale che i retailer possano contare su soluzioni affidabili e collaudate, adatte a tutte le dimensioni e a tutti i layout dei negozi, per prevenire e scoraggiare i potenziali taccheggiatori. Con oltre 50 anni di esperienza nella collaborazione con i clienti per offrire soluzioni in grado di proteggere i prodotti e i profitti, Checkpoint Systems offre tantissime soluzioni studiate appositamente per ridurre furti e taccheggi e aumentare le vendite.