Influenza A: l’Italia non venderà i vaccini

Massimo Scambelluri

Per ora l’Italia non venderà nessuna partita di vaccini per l’influenza "A", a differenza di quanto ha iniziato a fare la Francia insieme ad altri paesi europei. Sostanzialmente la decisione italiana è dettata da due ordini di motivi: il primo è che le dosi acquistate dall’Italia sono solo 24 milioni e quindi non in eccedenza alla popolazione come è avvenuto in Francia; il secondo è che la campagna  vaccinale è ancora in corso, seppur teoricamente, e si concluderà solo a febbraio.

Il surplus di alcuni paesi è dovuto ad un precisazione forse tardiva dell’Emea, l’agenzia europea dei farmaci, che aveva dapprima indicato in due dosi a persona lo standard per immunizzare gli adulti per poi comunicare che sarebbe stata necessaria una sola dose. Le rimanenze sono comunque imputabili quasi esclusivamente alla scarsa adesione alla campagna da parte non solo dei comuni cittadini, ma anche dei medici, dei paramedici e delle categorie a rischio che si sono vaccinate solo in minima percentuale. Ad oggi in Italia sono state somministrate solo 850.000 dosi di vaccino.