Information Technology, ecco perché è importante proteggersi

Riccardo Fraddosio

In un sistema-mondo sempre più complesso e articolato, definito dalla filosofia stessa con l’aggettivo “aperto”, intendendolo non come una realtà omogenea ma come un insieme di parti in continua relazione, le tecnologie della comunicazione divengono protagoniste assolute. E protagonisti assoluti divengono i grandi soggetti che forniscono servizi e soluzioni di Information Technology. Uno di questi è Unisys, azienda leader nell’It. Per capirne di più abbiamo contattato Roberto Tavano, una delle grandi menti italiane di questo settore, Partner e Vice-President European Programmes Global Industries di Unisys.Dottor Tavano, quanto è importante per un’azienda tutelare il proprio sistema informatico?     “Lo ritengo fondamentale per tre aspetti. Il primo consiste nel fatto che proteggere la propria rete significa rendersi immuni dall’intrusione di agenti esterni, e questo è determinante. Il secondo motivo è che essendo tutelati si ha la certezza che un’informazione non venga manipolata, e, infine, anche perché con accortezze del genere si garantisce la continuità del proprio business”. In che misura è avvertita l’esigenza di security all’interno delle aziende? E’ percepita come un fattore determinante della propria strategia di business o, invece, solo come un fastidioso aumento della propria spesa? “Questo è esattamente il cuore del problema. La sicurezza It non è mai sentita come un investimento e, purtroppo, viene quasi sempre equiparata a un costo, a una spesa fastidiosa che si è costretti a fare. E’ considerata, per fare un esempio un po’ colorito, al pari di una medicina da buttar giù per poi liberarsi una volta per tutte dal problema. In particolare le piccole imprese – che solo in Italia sono circa 4 milioni – non sentono questa esigenza e si scontrano col tema della sicurezza informatica solo dopo aver subito il danno. Mentre, specialmente in questo campo, è molto meglio prevenire che curare”. Secondo lei si tratta di un problema culturale?“Esattamente. Sarebbe necessario un grande investimento in questo campo, e invece, soprattutto in Italia, un’economia della sicurezza – l’idea di spendere il tangibile per avere l’intangibile – è allo stato dei fatti praticamente inesistente. Ciò è frutto della mentalità limitata di una parte della nostra classe imprenditoriale. Persino la sicurezza primaria, quella che dovrebbe proteggere la vita dei dipendenti, è spesso trascurata, come dimostrano anche i drammatici casi dei morti sul lavoro per mancanza di un’adeguata tutela”. Mi viene in mente il recente caso dell’incendio alla Thyssen…“Già. E se non si presta attenzione a quel tipo di sicurezza, figuriamoci a quella collegata al sistema informativo. L’azienda che possiede grandi data base dovrebbe quantomeno rispettare la privacy dei suoi clienti. Servirebbero delle buone leggi che spingessero alla periodica spesa in protezione. Ma ciò non viene fatto, soprattutto perché il legislatore non è un tecnico e non conosce le dinamiche concrete di questa realtà”. Eppure esiste una normativa a riguardo…“Sì, ma non basta. E’ ancora troppo vaga. Per esempio non si comprende a sufficienza che la maggior parte dei problemi vengono dall’interno della struttura e non dall’esterno. E poi, soprattutto, che il livello sul quale bisogna risolverli deve essere globale, altrimenti si finisce per vanificare ogni iniziativa”. Quella con cui lavora Unisys è la cosiddetta fascia enterprise, della grossa utenza. Ma corre rischi anche il privato cittadino?“Assolutamente. Al pari delle aziende, il cittadino è chiamato ad informarsi e tutelarsi. Prenda il caso dello spam, per esempio. O del furto d’identità”. E cosa può fare il privato, in concreto, per proteggersi?“Beh, dovrebbe partire dalla costruzione di una piccola muraglia attorno il proprio Pc: comprare un buon firewall, e un programma antivirus. Ciò non risolve tutti i problemi, ma di certo ne taglia fuori un buon 90%”. Unisys ha di recente annunciato la sua partecipazione all’Id World International Congress. Quale sarà il suo ruolo all’interno dell’evento?“La nostra società è specializzata nell’Information Technology, nel fornire soluzioni adeguate per reti e sistemi complessi, e in quella sede promuoveremo questa nostra caratteristica. Saremo presenti con uno stand per tutta la durata dell’evento, e io, in quanto relatore, fornirò una curata spiegazione di come si usa la biometria nei vari tipi di transazioni”.