La Polizia Postale indaga sulla Estesa Limited

Roberto Imbastaro

Sono sempre più numerose le segnalazioni di cittadini alla Polizia postale che riferiscono di aver subito un comportamento fraudolento dalla società Estesa Limited, con sede nelle Seychelles, che offre tramite il sito web www.italia-programmi.net  un servizio di download di programmi, generalmente disponibili nella Rete gratuitamente. 

Spesso, digitando la parola “gratis” o “gratuito” o “free” nei più comuni motori di ricerca, appare come primo risultato proprio il link www.italia-programmi.net ed il sito, prima del download, chiede di fornire informazioni personali, quali dati anagrafici ed indirizzo e-mail. In realtà, riempiendo il form, molti utenti hanno inconsapevolmente sottoscritto un abbonamento biennale al sito stesso, che con successiva email richiede il pagamento di € 96,00.

E’ anche stato segnalato che allo scadere di giorni 40 dall’utilizzo del programma compaia un avviso che avverte l’utente che il programma è in prova e che se si desidera continuare ad utilizzarlo si deve acquistarlo o, in caso contrario, rimuoverlo. Sulla vicenda indaga la Polizia postale e delle comunicazioni di Roma che ha già riferito i primi sviluppi alla Procura della Repubblica della capitale (pm Gregori e Maiorano), mentre l’Antitrust ha intimato alla società Estesa Limited di sospendere ogni attività diretta a pubblicizzare su Google Adwords o su altri strumenti di pubblicità online, in via diretta o indirettamente tramite siti ponte, la fruizione gratuita di software scaricabili dal sito www.italia-programmi.net.

La società Estesa, inoltre, dovrà sospendere ogni attività di sollecito del pagamento del presunto abbonamento annuale nei confronti di quei consumatori che hanno comunicato di non aver mai voluto sottoscrivere un abbonamento, non essendosi neppure resi conto della natura onerosa del servizio offerto.

E’ comunque in atto un’azione coordinata tra Postale, Procura e Antitrust per tutelare, nel rispettivo ambito di competenza, gli interessi di coloro che sono stati coinvolti nella vicenda, ma è importante ricordare, dato che sono migliaia le richieste in tal senso, che non è necessario esporre i fatti o presentare denuncia ad una di queste istituzioni (che hanno già tutte le notizie necessarie in merito) per non pagare quanto richiesto indebitamente ed, anzi, l’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato ha già intimato l’interruzione di questa pratica commerciale scorretta e dell’invio 

dei solleciti di pagamento che, da ultimo, stanno arrivando anche attraverso il canale postale ordinario