La storia di Giuseppe, il brigadiere dei bambini

Paola Fusco


E’ stato presentato nei giorni scorsi a Roma il libro "Il seme di Nasiriyah" di Lucia Bellaspiga, giornalista del quotidiano "Avvenire", e Margherita Caruso, moglie di Giuseppe Coletta, ucciso nella strage del 12 novembre 2003 in Iraq. Il volume parla di un legame che va oltre la vita, e del dolore di una donna, moglie di un marito scomparso. “In fondo, la moglie di un carabiniere è un carabiniere anche lei. Si vivono le stesse ansie, gli stessi dolori, le stesse difficoltà, ma l’amore vero – afferma Margherita – è un continuo scambio, donarsi senza aspettarsi nulla in cambio". Le parole della donna ricordano che la guerra è anche quella di chi resta a casa come lei, che era già stata messa a dura prova con la perdita del figlio Paolo, morto di leucemia. E Giuseppe, proprio nel ricordo di quel figlio, a Nasiriyah si era guadagnato la fiducia dei più piccoli, ottenendo l’appellativo di "brigadiere dei bambini". La storia raccontata nel libro ha la prefazione di Toni Capuozzo, inviato del TG5, intervenuto a ricordare quella mattina del 12 novembre, insieme al Tenente Colonnello Riccardi, direttore responsabile della rivista "Il Carabiniere", che quel giorno ebbe per primo la notizia della strage. Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’ispettore nazionale del Corpo Militare della C.R.I Colonnello Roberto Orchi, l’ex sovrintendente nazionale del Corpo Militare della C.R.I. Generale Placido Russo e il presidente dell’Ass.ne Naz. Venezia Giulia e Dalmazia Lucio Toth. Parte del ricavato dalle vendite del libro sarà devoluto all’Associazione Margherita e Giuseppe Coletta "Bussate e vi sarà aperto" impegnata a difendere tutti i bambini vittime inconsapevoli dell’odio e della guerra.