Lecce, aste truccate

Stefano Serafini

 I finanzieri del Comando Provinciale di Lecce hanno concluso un’importante operazione nel settore delle aste giudiziarie scoprendo, all’interno delle stesse, alcune infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso. Undici arresti sono stati eseguiti alle prime luci dell’alba di oggi dalle Fiamme Gialle salentine, nei confronti di altrettanti individui accusati a vario titolo, tra l’altro, di gravi reati come: estorsione, turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, peculato, corruzione, falsità materiale e ideologica. I provvedimenti cautelari sono stati richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce all’esito di complesse indagini che hanno consentito ai militari della Guardia di Finanza di scoperchiare una fitta rete di collusioni tra professionisti, pubblici dipendenti, faccendieri e soggetti legati alla criminalità organizzata operante nella provincia pugliese. L’operazione odierna, battezzata dagli inquirenti col nome di “Canasta”, si è sviluppata lungo due direttrici principali.La prima ha riguardato la vendita di beni mobili ed ha avuto come soggetti principali gli organi direzionali di una società della provincia operante nel particolare settore. Gli stessi, secondo le prime risultanze investigative, sono accusati di aver turbato più volte il libero svolgimento delle procedure esecutive mobiliari, avvalendosi anche di una gestione arbitraria ed impropria dei beni pignorati, nonché delle relative procedure di vendita. La seconda, invece, si è rivolta alla vendita di beni immobili, dei rapporti con la criminalità organizzata, della produzione di documenti falsi e della “risoluzione” di problematiche legate a posizioni debitorie con l’Ente di riscossione preposto.In tale fase un ruolo preminente è stato rivestito da un faccendiere, evidentemente dotato di straordinarie capacità relazionali, che è riuscito nel tempo a sviluppare una moltitudine di contatti con soggetti ben inseriti nel tessuto sociale, istituzionale ed economico salentino, mettendo a loro disposizione le proprie conoscenze personali e professionali per agevolarne i relativi investimenti; prestazioni sulle quali gli Organi inquirenti stanno ora facendo piena luce.