Prefetture, tribunali, scuole, ma anche sommergibili ,cacciabombardieri e agenti della Polizia Penitenziaria. Il taglio alla spesa pubblica che partirà domani con la Relazione del ministro Giarda al Consiglio dei ministri sulla "spending review" inciderà in profondità su molteplici aspetti della "macchina" dello Stato. Alcuni capitoli sono stati studiati negli ultimi mesi da Giarda con alcuni ministri, in particolare con la titolare dell’Interno. Quello presentato dalla ministra Severino è il punto cardine del piano, che prevede "l’eliminazione dei tribunali sotto i livelli medi di efficienza" con risparmi di 80 milioni l’anno. Mentre per le strutture penitenziarie si ridurranno gli agenti di polizia penitenziaria impiegando altri mezzi di controllo dei detenuti non pericolosi. A ciò si aggiunge il commento di Mirko Manna segretario generale del sindacato di Polizia penitenziaria Lisiapp – “leggo con un certo stupore che qualcuno forse sta pensando di sostituire gli agenti con robot” – afferma Manna – bene si facciano avanti con proposte vere e serie e non con i soliti tagli lineari ai danni dei poliziotti che già oggi sono costretti ad un carico di lavoro disumano. A questo punto sottolinea il leader del Libero sindacato appartenenti alla polizia penitenziaria – chi oggi pensa di tagliare anche i costi del personale di polizia penitenziaria dovrebbe pensare prima di tutto a tutelare gli agenti perche in quarantottore ci sono state sei aggressioni da parte della popolazione detenuta di cui quattro poliziotti sono ricorsi a prognosi superiori ai sette giorni. Siamo favorevoli conclude Manna a forme alternative di controllo , ma che siano reali e serie perché gli agenti chiamati in prima linea non c’è la fanno piu’.