Manganelli a Reggio Calabria per la festa del Santo Patrono della Polizia

Massimo Scambelluri

La criminalità è agguerrita ma la Polizia la contrasta efficacemente. Questo in sintesi il pensiero di Antonio Manganelli, capo della Polizia di Stato, ieri a Reggio Calabria per la festa di S. Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato. Ma non è stata una giornata di soli festeggiamenti. “Oggi pomeriggio – ha dichiarato Manganelli – si è tenuto un vertice nella prefettura di Reggio Calabria cui hanno preso parte i prefetti delle cinque province calabresi, i questori, gli inquirenti, la magistratura e il vice comandante generale dei carabinieri, Massimo Cetola. La Calabria è una regione dove la criminalità è particolarmente agguerrita – ha concluso – ma le Forze di polizia sono in grado di combatterla trovando il rimedio giusto nella lotta contro il crimine". Manganelli si è soffermato con i giornalisti al termine della Messa, celebrata dal presidente della Conferenza Episcopale Calabra, Monsignor Vittorio Mondello, che, nel corso della funzione ha chiesto ai poliziotti di "essere angeli". Toccante l’esibizione di un agente tenore, l’assistente capo Paolo Restiotto, che ha cantato durante la Messa la preghiera del poliziotto, accompagnato da un gruppo di elementi della banda della polizia di Stato. In serata il prefetto Antonio Manganelli ha assistito al concerto della banda nazionale della Polizia di Stato, diretta dal maestro Maurizio Billi, in programma presso il Teatro Cilea di Reggio Calabria. Su eventuali ristrutturazioni organizzative e operative ipotizzate per la Polizia in Calabria per fronteggiare la criminalità organizzata e gli scontri tra le cosche che hanno portato alla strage di Ferragosto a Duisburg, Manganelli non ha voluto rilasciare commenti.