Maroni, le Forze dell’ordine collaborino

Paola Fusco

I rapporti tra le varie componenti delle forze dell’ordine devono passare da un coordinamento
passivo a una collaborazione attiva. E’ questa l’indicazione che dà il ministro dell’Interno Roberto Maroni, intervenendo a Ostia alla cerimonia di chiusura del corso di polizia tributaria alla caserma
‘ Quattro Novembre’. ” Il coordinamento tra le forze dell’ ordine e’ solo passivo, volto a cercare di non pestarsi i piedi -spiega Maroni– io voglio andare oltre: dal semplice e passivo coordinamento a una fattiva e attiva collaborazione tra le forze dell’ ordine”. Il titolare del Viminale osserva che ” la criminalita’ organizzata si e’ saputa inserire abilmente nella nuova situazione di crisi finanziaria internazionale, stringendo accordi e formando cartelli. Il fronte dell’ azione criminale e’ forte, compatto, esteso dentro e fuori l’ Europa, senza molte distinzioni fra un Paese e l’ altro”. Per questo motivo, ” nella lotta all’ illegalita’ bisogna cercare di superare antichi steccati, organizzando un fronte variegato e ricco sul quale tutti coloro che hanno titolo ad affrontare la criminalita’ vengano schierati". Maroni ricorda alcune cifre significative nel contrasto alla criminalita’ organizzata: ” In due anni, sono stati catturati ben 25 dei 30 piu’ pericolosi latitanti e sono stati arrestati in media 8 mafiosi al giorno. Questo dimostra il grande successo dello Stato ma e’ anche segno di quanti siano i mafiosi… I nostri sforzi si sono soprattutto concentrati nell’ aggressione ai patrimoni della criminalita’ organizzata, con quasi 19 mila beni sequestrati e confiscati: si tratta di un vero e proprio tesoro”.
Il ministro dell’ Interno sottolinea a tal proposito l’ importanza di aver istituito una Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati e sequestrati, ” ma ora occorre definire la gestione di questo ingente patrimonio”. Si chiede Maroni: ” Cosa fare dei fabbricati non ultimati? Oppure dei terreni agricoli? O ancora delle aziende e dei loro posti di lavoro che sono regolari perche’ ad essere irregolari sono soltanto i capitali? Se si toglie il lavoro -osserva il titolare del Viminale- si corre poi il rischio che le famiglie pensino che si stava meglio quando c’ era la mafia che non quando c’ e’ lo Stato. I casi -raccomanda Maroni– vanno valutati singolarmente”.