‘Ndrangheta, maxiretata nel crotonese

Tiziana Montalbano

La Polizia di Crotone sta eseguendo un’operazione nei confronti della consorteria mafiosa dei Vrenna-Ciampà-Bonaventura, egemone sul territorio crotonese, responsabile dei reati di associazione di tipo mafioso, detenzione di armi, estorsione, atti intimidatori e danneggiamenti nei confronti di imprenditori e familiari di collaboratori di giustizia, nonché traffico di stupefacenti. Ventotto i provvedimenti cautelari a cui stanno dando corso gli uomini dello Sco e delle Mobili di Crotone, Cosenza e Cuneo. L’operazione ha consentito di disarticolare il cartello criminale con l’arresto delle nuove leve della cosca che gestivano tutte le attività illecite durante la detenzione dei capi. E’ emerso che le famiglie storiche, dopo i numerosi arresti subiti con le operazioni “Eracles” e “Perseus”, hanno deciso di costituire un nuovo cartello criminale, costituito dagli uomini più fidati e fedeli, investendo Antonio Gaetano Vrenna della direzione della nuova associazione malavitosa. E’ stato anche  dimostrato come abbiano basato la fonte dei propri guadagni illeciti prevalentemente sul traffico di cocaina. In mattinata sono stati arrestati 26 presunti affiliati alla cosca, ma c’è attesa per gli sviluppi che emergeranno dalle dichiarazioni del boss Pino Vrenna, uno dei capi storici della cosca, che dalla fine dello scorso anno ha iniziato a collaborare con gli inquirenti. Le sue dichiarazioni non sono confluite nell’operazione di oggi, ma potrebbero provocare un vero e proprio terremoto, poiché l’uomo è a conoscenza di tutti i traffici illeciti dell’ organizzazione, ma anche dei rapporti con gli ambienti della politica e dell’ imprenditoria instaurati negli anni dalla principale cosca di Crotone. I suoi familiari hanno deciso di rinunciare al programma di protezione dissociandosi anche dalle posizioni del pentito.