Noe, 27 indagati per smaltimento rifiuti

Paola Fusco

 Un traffico illecito di 3000 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi è stato scoperto dal Noe dei Carabinieri di Salerno. Tra il mese di lugio del 2007 e agosto dello scorso anno sarebbero state trattati illegalmente 3.000.000 di chilogrammi di rifiuti speciali pericolosi dalla Aser spa, azienda di Pontecagnano Faiano (Sa) che opera nel settore della raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti. Le indagini partite nel mese di febbraio 2008 hanno evidenziato l’operato di un organizzazione che illecitamente trattava rifiuti speciali pericolosi costituiti prevalentemente da beni durevoli provenienti dalla raccolta differenziata di numerosi comuni della provincia di Salerno con un profitto illecito di circa un milione e mezzo di euro. L’azienda, conpartecipata per il 51% dal consorzio comuni Bacino Salerno 2, nelle sue attività che si svolgevano in vari comuni delle provincie di Napoli e Salerno ha inoltre perpetrato diverse truffe e falsi nei confronti degli enti con cui era consorziata maggiorando il peso dei rifiuti in ingresso all’impianto. La pesa infatti conteggiava come rifiuti conferiti anche il carrello elevatore usato per il trasporto degli stessi. In soli due mesi di controllo da parte dei militari del Noe sono state individuate 31 operazioni fasulle con un profitto illecito di 20.000 euro. Le indagini hanno portato all’esecuzione di quattro ordinanze di arresti domiciliari nei confronti dei gestori dell’azienda: il legale rappresentante, il direttore generale, il direttore tecnico e il responsabile del personale. Per 14 persone è stato disposto l’obblico di presentazione alla polizia giudiziaria: sono autisti, operai e impiegati dell’Aser, due dipendenti del consorzio di bacino Salerno 2 e un dipendente di una cooperativa impiegato temporaneamente nell’azienda di Pontecagnano. Il gip ha inoltre richiesto la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per tre impiegati nei comuni di Albanella (Sa), Vietri sul Mare (Sa) e Tramonti (Sa). Altri sei impiegati dei comuni di Acerno (Sa), Positano (Sa) e Scala (Sa) sono indagati per i reati di truffa aggravata ai danni di enti pubblici e falso. Sigilli all’intera area dove sorge l’azienda e a tutte le attrezzature utilizzate dalla stessa, beni per un valore complessivo di 8 milioni di euro.