Nomadi, Maroni: "Villaggi attrezzati per i nomadi"

Paola Fusco

Dai campi nomadi autorizzati ai villaggi attrezzati. È questa la trasformazione che il ministro Maroni intende perseguire per interrompere lo “sconcio” dei campi nomadi abusivi e creare un modello da attuare in tutta Europa. I Prefetti di Roma, Napoli e Milano hanno consegnato i dati sul censimento: 167 campi in cui vivono 12.346 persone. Ieri, nel corso della conferenza stampa al Viminale, il ministro Maroni ha però precisato che “almeno altrettanti nomadi rispetto a quelli censiti, circa 12.000, si sono allontanati dai campi dall’inizio di giugno”. Una stima calcolata grazie alle informazioni e alle interviste raccolte nei campi, agli studi fatti dalle associazioni e alle rilevazioni aeree eseguite sulle città. “Lo svuotamento dei campi – ha spiegato Maroni – è l’effetto più importante dell’iniziativa voluta dal governo”. Molti nomadi, infatti, si sarebbero trasferiti in altri Paesi: in Spagna, in Francia e in Svizzera. L’obiettivo che il Ministro intende raggiungere la metà del prossimo anno, come annunciato già con l’ordinanza del 30 maggio 2008, è quello di “passare dai campi nomadi autorizzati o tollerati, ovvero quelli abusivi, al modello del ‘villaggio attrezzato’”, che prevede la realizzazione di una struttura in regola con le norme igienico-sanitarie e con le prestazioni e i servizi erogati dai comuni, come la fornitura di acqua e luce e la raccolta dei rifiuti. Conclusa la fase del censimento, infatti, il ministro porterà avanti un programma articolato nei seguenti quattro punti: sgombero dei campi abusivi e ripristino delle condizioni igienico-sanitarie minime nei campi attrezzati, individuazione di altri siti idonei per i campi che saranno chiusi, realizzazione dei primi interventi per la nascita dei cosiddetti ‘villaggi attrezzati’ e adozione dei piani di scolarizzazione per i minori. Tale modello, che potrà essere esteso a tutti gli enti che lo richiederanno, permetterà, ha spiegato Maroni, “di ospitare chi, tra coloro che oggi vivono nei campi, ha diritto a stare. Non consentiremo l’apertura di nuovi campi abusivi”. Il ministro ha annunciato, inoltre, che nei prossimi giorni avrà una nuova riunione con i Commissari nel corso della quale saranno stabiliti i primi interventi che coinvolgeranno gli Enti locali, i ministeri dell’Istruzione e del Welfare, l’Unicef e la Croce Rossa Italiana. “Il nostro è un piano ambizioso, importante, – ha sottolineato Maroni – che vuole mettere fine a questo sconcio e creare in Italia un modello di ‘best practice’ che possa essere attuato in tutta Europa. Nei villaggi attrezzati devono poter entrare tutti coloro che viaggiano e vogliono sostare o transitare. In un paese civile anche chi viaggia deve poter trovare un luogo con tutti i servizi. Si tratta di una svolta vera, di una politica di interventi che abbiamo iniziato ad attuare nonostante le critiche iniziali”.