La Polizia Postale di Reggio Calabria ha eseguito la misura cautelare di interdizione dai pubblici uffici nei confronti di Giovanni Garibotti, Giovanni Montella e Alessandro Campera, rispettivamente presidente, responsabile del settore commissari speciali e designatore dei commissari speciali del Comitato Italiano Arbitri. I tre, indagati per associazione a delinquere finalizzata all’abuso d’ufficio e alla frode in competizioni sportive, sono stati denunciati dopo un anno e mezzo di indagini, insieme a 53 arbitri e commissari, appartenenti al CIA, organo tecnico della Federazione Italiana Pallacanestro. Le indagini riguardano anche alcuni presidenti di squadre che richiedevano l’invio di arbitri “compiacenti”. I reati contestati sono abuso d’ufficio e frode in competizioni sportive per avere, nelle ultime due stagioni sportive, condizionato le graduatorie arbitrali e alcune gare del campionato di Basket. Gli arbitri e i commissari indagati, residenti in varie regioni italiane, appartengono alle categorie A dilettanti maschile – A1 femminile; B maschile-A2 femminile, C maschile – B Femminile. Nei giorni scorsi la Polizia Postale di Reggio Calabria ha acquisito presso la Fip una ingente mole di documenti relativa agli anni agonistici che vanno dal 2006 a oggi, ancora al vaglio degli inquirenti. Dalle indagini è emerso che negli ultimi anni il sistema delle valutazioni degli arbitri era pesantemente condizionato dai tre soggetti sopraindicati, i quali, già prima delle partite, stabilivano i voti da dare agli arbitri designati, decidendo quindi, a priori, senza tener conto della prestazione effettuata dagli stessi, e già all’inizio dell’anno, chi degli arbitri dovesse salire o retrocedere. Le indagini sono state avviate nella seconda metà del 2007, dopo che alcuni arbitri danneggiati dal predetto sistema, attraverso delle email, denunciavano che erano stati vittime di un sistema corrotto e l’esistenza di un’organizzazione orientata a condizionare giudizi e arbitraggi. La Procura reggina ha quindi delegato la Postale a identificare gli arbitri autori della mail e chiedere conferma agli stessi del contenuto. La conferma degli interpellati ha dato l’avvio all’attività investigativa, la cui attenzione dapprima si è incentrata sulla modalità e la tempistica nelle decisioni sui voti da attribuire agli arbitri da parte dei vertici del Comitato Italiano Arbitri. E’ quindi emerso che il sistema era fortemente influenzato e che ha consentito ai tre responsabili, attraverso arbitri consenzienti, di favorire alcune squadre a danno di altre, determinando promozioni e retrocessioni di compagini sportive. Gli incontri oggetto d’indagine, allo stato, riguardano alcune squadre delle regioni Toscana, Umbria e Sicilia. L’attività investigativa, che prosegue in maniera serrata, si sta sviluppando adesso con l’audizione di tutti i soggetti coinvolti o informati dei fatti.