Operazione Time Out, la "basketopoli" calabrese

Paola Fusco

La Polizia Postale di Reggio Calabria ha eseguito la misura cautelare di interdizione dai pubblici uffici nei confronti di Giovanni Garibotti, Giovanni Montella e Alessandro Campera, rispettivamente presidente, responsabile del settore commissari speciali e designatore dei commissari speciali del Comitato Italiano Arbitri. I tre, indagati per associazione a delinquere finalizzata all’abuso d’ufficio e alla frode in competizioni sportive, sono stati denunciati  dopo un anno e mezzo di indagini, insieme a 53 arbitri e commissari, appartenenti al CIA, organo tecnico della Federazione Italiana Pallacanestro. Le indagini riguardano anche alcuni presidenti di squadre che richiedevano l’invio di arbitri “compiacenti”. I reati contestati sono abuso d’ufficio e frode in competizioni sportive per avere, nelle ultime due stagioni sportive, condizionato le graduatorie arbitrali e alcune gare del campionato di Basket. Gli arbitri e i commissari indagati, residenti in varie regioni italiane, appartengono alle categorie A dilettanti maschile – A1 femminile; B maschile-A2 femminile, C maschile – B Femminile. Nei giorni scorsi la Polizia Postale di Reggio Calabria ha acquisito presso la Fip una ingente mole di documenti relativa agli anni agonistici che vanno dal 2006 a oggi, ancora al vaglio degli inquirenti.  Dalle indagini è emerso che negli ultimi anni il sistema delle valutazioni degli arbitri era pesantemente condizionato dai tre soggetti sopraindicati, i quali, già prima delle partite, stabilivano i voti da dare agli arbitri designati, decidendo quindi, a priori, senza tener conto della prestazione effettuata dagli stessi, e già all’inizio dell’anno, chi degli arbitri dovesse salire o retrocedere. Le indagini sono state avviate nella seconda metà del 2007, dopo che alcuni arbitri danneggiati dal predetto sistema, attraverso delle email, denunciavano che erano stati vittime di un sistema corrotto e l’esistenza di un’organizzazione orientata a condizionare giudizi e arbitraggi. La Procura reggina ha quindi delegato la Postale a identificare gli arbitri autori della mail e chiedere conferma agli stessi del contenuto. La conferma degli interpellati ha dato l’avvio all’attività investigativa, la cui attenzione dapprima si è incentrata sulla modalità e la tempistica nelle decisioni sui voti da attribuire agli arbitri da parte dei vertici del Comitato Italiano Arbitri. E’ quindi emerso che il sistema era fortemente influenzato e che ha consentito ai tre responsabili, attraverso arbitri consenzienti, di favorire alcune squadre a danno di altre, determinando promozioni e retrocessioni di compagini sportive. Gli incontri oggetto d’indagine, allo stato, riguardano alcune squadre delle regioni Toscana, Umbria e Sicilia. L’attività investigativa, che prosegue in maniera serrata, si sta sviluppando adesso con l’audizione di tutti i soggetti coinvolti o informati dei fatti.