Polizia e Unicef uniti per i più deboli

Paola Fusco

 La Polizia di Stato e Unicef hanno siglato questa mattina un protocollo d’intesa per la realizzazione di iniziative finalizzate alla protezione e al benessere di infanzia e adolescenza. La cerimonia si è svolta questa mattina alla presenza del Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, del Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, e del presidente Unicef Italia, Vincenzo Spadafora. Da anni infatti la Polizia di Stato contribuisce al finanziamento di azioni umanitarie attraverso la vendita del proprio calendario riuscendo così, dal 2002 a oggi, a devolvere all’organizzazione oltre 800.000 euro. Il ricavato del calendario di quest’anno, realizzato da Massimo Sestini e intitolato “Come eravamo, come siamo, come saremo”, finanzierà un progetto per i bambini indonesiani vittime di violenza domestica, abusi e matrimoni precoci. “Crediamo in questa iniziativa commerciale. Ci siamo recati di recente in Indonesia, dove Unicef ha un suo centro” ha spiegato Vincenzo Spadafora “insieme al funzionario della Polizia Maria Grazia Giommi, che ha incontrato i colleghi locali per avviare una collaborazione”. “Siamo convinti che l’impegno per la sicurezza debba coinvolgere tutti gli attori;” ha affermato il prefetto Manganelli “questa partnership è un esempio di progetto concreto contro la violenza sui minori e gli ottimi risultati commerciali sono per noi motivo di grande soddisfazione”. Parole di elogio all’iniziativa sono infine arrivate anche dal Ministro Maroni: “Questo progetto di solidarietà testimonia che i poliziotti non ha solo il compito di reprimere il crimine ma sono anche amici a cui chiedere aiuto. La tutela dei minori è in realtà un tema centrale non solo in Paesi lontani ma anche in Italia, ed è l’obiettivo per cui nei mesi scorsi abbiamo scelto di censire quelle migliaia di bambini che vivono nei campi nomadi abbandonati a loro stessi. La seconda fase, in collaborazione con l’Unicef, prevede ora un’operazione per la realizzazione di condizioni di vita dignitose e la scolarizzazione. Dobbiamo inoltre attivarci per quei minori non accompagnati che entrano nel nostro Paese da clandestini e di cu si perdono le tracce”.