Racket e usura, Mantovano incontra le banche

Paola Fusco

 Il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, richiama l’Abi al rispetto degli accordi sottoscritti in materia di credito alle imprese vittime del racket e della criminalità organizzata nel casertano e in altre ‘aree difficili’. Il monito del sottosegretario è giunto durante una riunione presso la prefettura di Caserta dedicata ai temi dell’accesso al credito da parte di operatori economici a rischio usura. Insieme al Commissario straordinario per le iniziative antiracket e antiusura, Giosuè Marino, Mantovano ha incontrato il responsabile del settore affari legali dell’Abi, Luigi Capaldo e il presidente regionale dell’associazione degli Istituti di credito Luigi Gorga, oltre ai direttori della Banca d’Italia di Caserta e degli istituti di credito locali. In una conferenza stampa tenuta a Pignataro Maggiore (Caserta), il sottosegretario ha detto che «l’Abi deve convincersi del fatto che non si chiede alle banche di fare opera di carità, ma solo di rispettare la legge, e i protocolli d’intesa che ha sottoscritto da anni e che prevedono che a un imprenditore sotto estorsione non si chiudano le porte, ma che anzi lo si tratti meglio di prima». «Invece – ha proseguito il sottosegretario – in questo territorio accade che la prima a farsi viva dopo l’attentato del racket sia proprio la banca, che chiede il rientro di un affidamento anche in presenza di garanzie sovrabbondanti. Dall’Abi vorrei garanzie – ha concluso – perchè questo comportamento costituisce una oggettiva complicità con gli estorsori. Qui non si tratta di fare nuovi accordi, ma solo di rispettare quelli sottoscritti. In caso contrario, si denuncino gli accordi già sottoscritti».