Rischio idraulico: pubblicati gli indirizzi operativi sui piani di gestione

redazione

Valutare e gestire i rischi connessi agli eventi alluvionali per salvaguardare la popolazione e ridurre i danni all’ambiente, al patrimonio culturale e alle attività economiche delle aree interessate. Queste le finalità fondamentali della Direttiva Europea 2007/60/CE (Direttiva Alluvioni) che trova ora piena attuazione con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, mercoledì 1° aprile, degli indirizzi operativi per la predisposizionedei piani di gestione per rischio idraulico ai fini di protezione civile.

La Direttiva Alluvioni affronta il tema della gestione delle alluvioni nel suo complesso e prevede una stretta sinergia tra le attività nel “tempo reale”, quali l’allertamento, e quelle attuate nel “tempo differito”, in cui rientrano gli interventi  strutturali da realizzarsi nel medio-lungo periodo. Nel nostro Paese, l’attuazione della Direttiva individua due soggetti competenti per la predisposizione del “Piano di gestione del rischio alluvione”: le Autorità di bacino distrettuale per gli aspetti di pianificazione di bacino e le Regioni – in coordinamento tra loro e con il Dipartimento della Protezione Civile – per le attività del sistema di allertamento con finalità di protezione civile. 

Sulla base dei nuovi indirizzi operativi, contenuti nella Direttiva del Presidente del Consiglio 24 febbraio 2015, che individuano i contenuti e i criteri che devono essere rispettati nella compilazione del piano di gestione, ogni struttura di protezione civile regionale dovrà predisporre la parte di propria competenza del piano di gestione distrettuale, in particolare rispetto a: previsione monitoraggio, sorveglianza e allertamento; presidio territoriale idraulico; regolazione dei deflussi e piani di laminazione; sintesi dei piani urgenti d’emergenza e supporto all’attivazione dei piani stessi. La sezione dei piani di gestione riguardante gli aspetti di protezione civile andrà coordinata tra le Regioni dello stesso distretto idrografico e con l’Autorità di distretto, specialmente per quanto concerne gli obiettivi e le misure da adottare in modo sinergico. 

Infine, gli indirizzi operativi richiedono che ciascuna Regione definisca i propri obiettivi di gestione del rischio, mirati al rafforzamento del sistema di protezione civile e al rafforzamento della resilienza delle comunità, obiettivi da raggiungere prima di tutto attraverso l’adozione di interventi non strutturali quali la previsione e la gestione in tempo reale delle piene grazie al sistema di allertamento, la pianificazione di emergenza e le relative esercitazioni, la formazione degli operatori di protezione civile e l’informazione alla popolazione sul rischio, sulle azioni di prevenzione e di autoprotezione.