Sappe: Donato Capece riconfermato alla segreteria

Roberto Imbastaro

Il V Congresso nazionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE ha confermato per acclamazione i componenti la Segreteria Generale uscente  e ha dato loro un nuovo mandato per il quinquennio 2011 – 2015. Segretario Generale è stato confermato DONATO CAPECE, 64 anni, di Cairo Montenotte, che raggiunge così il record di vent’anni di guida ininterrotta del primo e più rappresentativo Sindacato dei Baschi Azzurri. Insieme a lui, sono stati confermati per acclamazione e quindi rieletti Segretari Generali Aggiunti GIOVANNI BATTISTA DE BLASIS, 53 anni, di Roma; GIOVANNI BATTISTA DURANTE, 43 anni, di Bologna; ROBERTO MARTINELLI, 42 anni, di Genova e UMBERTO VITALE, 55 anni, di Latina.

La riconfermata Segreteria Generale del SAPPE, per voce del Segretario Generale Donato Capece, ha commentato: “E’ una grande soddisfazione questa nuova rielezione, per me e per i miei colleghi Segretari Generali Aggiunti. Il SAPPE, che ha confermato il ruolo di Sindacato guida della Polizia Penitenziaria con una rappresentatività nazionale del 31%, crede in una Amministrazione penitenziaria  che gradualmente applichi un razionale decentramento  dell’organizzazione, consentendo il miglioramento di tutte le strutture territoriali che sono alla base della buona azione amministrativa. Crediamo in un Corpo di Polizia sempre più autonomo dal punto di vista organizzativo, tanto da indurci a sostenere con fermezza e convinzione l’istituzione della Direzione Generale della Polizia penitenziaria, con a capo un Dirigente Generale della Polizia Penitenziaria, come previsto nella proposta di Legge presentata  da tempo alla Camera dei Deputati”.

Il SAPPE sottolinea infine che “è giunta l’ora di ripensare la repressione penale mettendo da un lato i fatti ritenuti di un disvalore sociale di tale gravità da imporre una reazione dello Stato con la misura estrema che è il carcere. E dall’altro, anche mantenendo la rilevanza penale, indicare le condotte per le quali non è necessario il carcere: una opzione di questo tipo dovrebbe ridisegnare il sistema a partire dalle storture determinate dal doppio binario per i recidivi, dalle norme in materia di immigrazione e dalla individuazione delle risorse per affrontare il tema delle dipendenze e dei disturbi mentali fuori dal carcere”.