Scomparsi, presto la ricerca con il Dna

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"Una novità rilevante che, ancora una volta, ci mette all’avanguardia in Europa" e, specificatamente, nel sistema di ricerca delle persone scomparse. Così il ministro dell’Interno Maroni, nel corso di una conferenza stampa al Viminale, per la presentazione della quarta relazione semestrale sul fenomeno persone scomparse e del sistema informatico Ri.sc. (Ricerca scomparsi). Presenti il sottosegretario all’interno Alfredo Mantovano, il Capo della Polizia Antonio Manganelli e il commissario straordinario del Governo Michele Penta. Il responsabile del Viminale, in merito all’efficacia del nuovo strumento di indagine, ha sottolineato l’importanza soprattutto in termini di evoluzione «quando all’interno di questo sistema ci sarà il dato più rilevante, dal punto di vista del riconoscimento, che è il DNA». Ciò a seguito della ratifica da parte del Parlamento italiano, su iniziativa del Governo, dell’accordo di Prüm che istituisce la banca dati nazionale del DNA e che inserirà l’Italia in un circuito internazionale che consentirà un più facile riconoscimento dei cadaveri ritrovati. A questo risultato si è giunti grazie ad un «lavoro molto intenso», ha commentato Maroni, che ha visto la collaborazione tra il commissario straordinario del Governo prefetto Michele Penta, il Dipartimento della Pubblica sicurezza in una «azione comune, costante e coordinata» da tutte le Forze di Polizia che hanno accesso al sistema RI.SC. Il livello di collaborazione ma, soprattutto, «Il coordinamento fra tutte le Forze di Polizia – ha concluso il ministro Maroni – è il segreto del successo di queste iniziative». «Abbattere il numero complessivo delle persone scomparse» dando un nome ad ogni cadavere. Così, il sottosegretario Mantovano ha sottolineato l’importanza della rapidità nella ricerca che, con questo nuovo sistema, inizia subito dal momento della denuncia evitando, così, perdite di tempo prezioso per le indagini. Nel suo intervento il sottosegretario ha ricordato che è attualmente all’esame della I commissione affari costituzionali del Senato un testo normativo per regolamentare la materia dal momento che alcuni aspetti non sono gestibili soltanto sul piano amministrativo. «E’ la novità della giornata e pone il nostro Paese all’avanguardia sul piano internazionale». E’ il commento del Capo della Polizia Manganelli durante la presentazione alla stampa del sistema RI.SC. Una innovazione tecnologica che si avvarrà, tra l’altro, della disposizione data "alle Forze dell’Ordine di avviare immediatamente le investigazioni già al momento della denuncia di scomparsa». «Il sistema nasce oggi per divenire subito operativo" ed è pronto per essere interfacciato con la banca dati del DNA.
Per il commissario straordinario del Governo prefetto Penta «la relazione conclude il secondo anno di attività della struttura». Il documento, suddiviso in quattro parti, illustra i dati riferiti al monitoraggio del fenomeno, alle collaborazioni tra le Istituzioni, a quelle con le associazioni interessate e all’attività svolta dal Commissario individuando, inoltre, le strategie operative future per il raggiungimento di nuovi obiettivi.