Social media: la Rete plaude l’iniziativa di Anonymus contro l’Isis

Samanta Sarti

Il video messaggio di Anonymous, diffuso in più lingue a poche ore di distanza dalla strage di Parigi del 13 Novembre, ha coinvolto gli internauti italiani in un massiccio tam tam mediatico. Più di 51.000 azioni di engagement in continua crescita (Fonte dati: Data Web, Gruppo Data Stampa). Uno speaker con la maschera di Guy Fawkes, simbolo del gruppo di hacktivist operanti da tempo in tutto il mondo, ha dichiarato, ancora una volta, guerra alle attività di cyber propaganda del Califfato. Gli hacker, dopo l’attentato alla sede di Charlie Hebdo, nel Gennaio 2015, hanno iniziato ad agire strategicamente in Rete oscurando quanti più possibile canali online di diffusione delle informazioni dei gruppi jihadisti. Anche Facebook s’è attivato in direzione analoga costringendo i terroristi a spostare la comunicazione e il reclutamento verso altri canali, quali Telegram o Kik.

Importante, seppure inferiore, la viralità (circa 18.600) generata dall’allerta di Equitalia sull’ennesima frode informatica ai danni dei contribuenti. Il Cnaipic, l’unità specializzata della Polizia Postale, ha confermato l’attività di phishing tramite email (con mittente fatture@gruppoequitalia.it, equitalia@sanzioni.it, servizio@equitalia.it, noreply@equitalia.it e simili) contenenti presunti avvisi di pagamento che invitano a scaricare file o ad utilizzare link esterni. Equitalia è assolutamente estranea all’invio di tali mail e raccomanda prudenza: eliminare le mail senza scaricare gli allegati.

Ultima, con poco meno di 10.000 azioni di engagement, la notizia dell’insidioso virus trasmesso tramite WhatsApp che minaccia di mandare in tilt gli smartphones. A lanciare l’allarme è stata la Polizia di Stato attraverso una delle sue pagine Facebook, “Agente Lisa”. Se vi è certezza del messaggio-virus lanciato dagli inconsapevoli amici mittenti (“Bellissime le nuove emoticon animate di WathsApp! Le hai viste?”), ancora poco noti quali siano i sistemi più vulnerabili e gli effetti del virus. Il consiglio, come sempre, è quello di non aprire il messaggio e avvisare l’ignaro mittente.