Sottoscritto il Protocollo tra Provveditorato regionale per la Toscana e l’Umbria e il Polo Museale dell’Umbria

redazione


Il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana
e l’Umbria, Giuseppe Martone e il Direttore del Polo Museale dell’Umbria,
Marco Pierini, lo scorso 9 giugno hanno sottoscritto, nei locali della Rocca
Albornoziana di Spoleto, un protocollo di intesa per la promozione di
iniziative congiunte dirette alla valorizzazione e alla tutela del
patrimonio culturale ed archivistico, favorendo il coinvolgimento dei
detenuti in attività di formazione e inserimento lavorativo, intra ed
extra-moenia, e in attività culturali, artistiche e scolastiche, quali
strumenti e veicoli di conoscenza e crescita personale.

L’iniziativa, promossa dalla direzione del Museo Nazionale del Ducato di
Spoleto, con sede all’interno della Rocca Albornoziana, e dalla direzione
della sede penitenziaria locale, è stata quindi accolta dalle
Amministrazioni regionali dei Beni Culturali e Penitenziaria che hanno
sottoscritto l’accordo. 

La Rocca Albornoziana, oggi prestigiosa sede museale, dal 1814 al 1982 ha
ospitato l’istituto penitenziario cittadino. 

Nella città di Spoleto il patrimonio storico-artistico, archeologico e
architettonico ha ricevuto il riconoscimento UNESCO con l’iscrizione nella
lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità del luogo monumentale di San
Salvatore all’interno del sito seriale Italia Langobardorum. La Rocca
Albornoziana e il Museo nazionale del Ducato in essa ospitato, per il loro
valore storico artistico sono elementi di centrale interesse. Con la
sottoscrizione del Protocollo è stato quindi affermato grande attenzione nel
mantenere un legame simbolico e fattuale con il mondo del penitenziario,
rendendo visibili le tracce di questo passato attraverso l’allestimento, in
uno spazio appositamente dedicato, di testimonianze con le quali mostrare la
vita della reclusione che, nelle sue diverse espressioni attraverso i
secoli, testimonia con grande forza anche i segni dell’evoluzione storica
della società.

E’ interesse dell’Amministrazione penitenziaria condividere il patrimonio
storico e culturale raccolto nei propri archivi dove sono conservati
documenti di grande potenza descrittiva e dell’evolversi del concetto di
pena. Il protocollo definisce specificatamente alcune aree di intervento: la
realizzazione di eventi e percorsi espositivi nel Museo Nazionale del Ducato
per la conservazione delle memoria del periodo storico di utilizzo della
Rocca come penitenziario; la conoscenza della vita detentiva e quindi delle
testimonianze storiche e sociali in esse rintracciabili; la realizzazione di
attività culturali e artistiche rivolte sia all’interno che all’esterno
dell’istituto penitenziario realizzate in proprio o con l’intervento di
artisti e associazioni esterne; l’attivazione presso la Casa di reclusione
di Spoleto di attività laboratoriali strutturate e finalizzate alla
produzione di parte del marchandising destinato ai siti che costituiscono il
Sito seriale UNESCO Italia Langobardorum; la realizzazione di percorsi
educativi e proposte culturali rivolte alle scuole; la concessione gratuita
all’Amministrazione penitenziaria degli spazi della Rocca Albornoziana per
l’organizzazione di eventi di significativa rilevanza culturale e
scientifica; la collaborazione alle campagne di comunicazione e promozione
del patrimonio culturale; la collaborazione nelle attività finalizzate anche
alla valorizzazione, fruizione e al decoro della Rocca e del Parco ad essa
annesso. Sono stati previsti, a tal fine, alcuni posti di lavoro per i
detenuti.