Spreco alimentare, i social apprezzano la battaglia

Samanta Sarti

Scenario Green. Gli utenti italiani hanno creato notevole tam tam mediatico intorno alla Giornata Mondiale dello Spreco Alimentare, alla crisi delle energie rinnovabili in Italia, e al via del Governo francese a 1.000 km di asfalto fotovoltaico.

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Molte le iniziative mondiali a sostegno e promozione della lotta allo spreco alimentare. Forse ancora scarsa la capacità di stimolare attenzione e creare curiosità attorno ad una tematica tanto sensibile. La Giornata dedicata all’evento è passata come una meteora attraverso i media, tuttavia la Rete ha agito in modo efficace da cassa di risonanza e gli internauti italiani hanno generato una discreta eco: in soli due giorni, sono state oltre 9.500 le azioni di engagement (Fonte dati: Data Web, Gruppo Data Stampa), molte delle quali focalizzate su una ingegnosa iniziativa locale. In collaborazione con Unioncamere Veneto e CONAI (COnsorzio NAzionale Imballaggi), la “Family Bag“, è un progetto promosso dal Ministero dell’Ambiente che prevede la distribuzione, a partire da 100 ristoranti della Provincia di Padova, di una serie di confezioni dal design accattivante, messe a disposizione dei clienti, per portare a casa il cibo avanzato. Se attecchirà, verrà diffusa a livello nazionale.

Viralità inferiore, circa 5.000, ma tutta concentrata nella giornata dell’8 Febbraio, per una notizia decisamente negativa per l’Italia che, dati alla mano, pare abbia smesso di investire sulle energie rinnovabili incentivando il fossile. Le ultime legislature, secondo un recente studio del Fondo Monetario Internazionale, hanno tagliato ben 13 miliardi al settore delle rinnovabili. Risorse importanti stando al crollo percentuale, pari al 92% dal 2013 ad oggi, della produzione di energia pulita. Il meccanismo virtuoso alla base di tali incentivi aveva innescato, tra l’altro, il rilancio economico di quelle imprese, toccate dalla crisi, capaci di orientare parte del proprio business verso il nascente settore Green. Il dietrofront del Governo (forse indotto dalle pressioni delle multinazionali, costrette dal boom del fotovoltaico a chiudere gran parte delle centrali termoelettriche), ha causato, in poco tempo, l’incenerimento di 60 mila posti di lavoro.

Se l’Italia ha deciso di intraprendere scelte giudicate piuttosto miopi e controproducenti, altre Nazioni europee dimostrano, al contrario, di possedere una vista molto acuta. Questa settimana è la Francia a far parlare di sé in toni entusiastici, e la Rete premia la notizia con oltre 4.500 azioni di engagement, per il via libera da parte del Governo alla creazione di  1.000 km di “asfalto fotovoltaico”. il Ministro dell’Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e dell’Energia, Ségolène Royal, ha annunciato che i lavori inizieranno nella primavera del 2016. Nei prossimi cinque anni alcuni percorsi stradali verranno ricoperti di pannelli in silicio policristallino – denominati  Wattway panels – che assicurano la tenuta e l’aderenza degli pneumatici. Le celle sono larghe 15 cm  e spesse solo 0,7 cm e favoriscono l’adattamento alla dilatazione termica della pavimentazione.