Strade, morti in aumento tra i pedoni

Paola Fusco

Meno incidenti, meno vittime e feriti. Una tendenza positiva quella che si va affermando sulle strade, che riguarda però solo gli automobilisti, non i pedoni. Lo sostiene Asaps-Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale che, in una recente indagine, mostra come, nel quadro complessivo (positivo) della sinistrosità del 2009, che ha visto un leggero calo degli incidenti e dei feriti, ma soprattutto delle morti (-10,3%), rimane ancora drammatica la cifra della mortalità e delle lesioni fra i pedoni. Per questa utenza debole per eccellenza anche nel 2009 non c’è stata alcuna svolta positiva e, in netta controtendenza sul dato generale, le vittime sono in aumento del 3% con 667 morti rispetto ai 648 del 2008. Anche il numero dei feriti ristagna con 20.326 pedoni che sono dovuti entrare negli ospedali nel 2009, appena l’1,5% in meno rispetto ai 20.640 del 2008. In sostanza nel 2008 i pedoni rappresentavano il 13,7% delle 4.725 vittime. Nel 2009 siamo saliti al 15,7%, ben 2 punti in più rispetto al totale di 4.237 vittime. Dal 1999 al 2009 sono 8.695 i pedoni morti (7.859 dal 2000) e 205.432 i feriti (189.046 dal 2000). Tutti finiti sotto un veicolo e circa un terzo stesi sulle strisce! Un esercito di fanti della strada decimato dalla frenesia della mobilità, dalla distrazione in servizio permanente effettivo, dalla velocità sottostimata, dall’alcol e dalla droga efficaci ausiliari della mortalità stradale. I recenti dati Istat–Aci dicono che l’indice di gravità generale (il rapporto tra il numero dei morti e il numero totale dei morti e dei feriti, moltiplicato 100) è di 1,4, ma schizza a 3,2 per i pedoni. L’analisi dei dati conferma inconfutabilmente che questo dei pedoni rimane un anello debole della sicurezza stradale. E’ calcolato che 35 pedoni ogni 100.000 abitanti ogni anno finiscono sotto le ruote di un veicolo e il 30-35% viene investito sugli attraversamenti pedonali, compreso il 25% di quelli che sono stati uccisi. Chi sono? Soprattutto gli anziani. Ben 381 delle vittime, cioè il 57%, avevano più di 65 anni (184 maschi 48% e 197 femmine 52%). Oltre il 50% dei pedoni morti aveva più di 70 anni. Ma 16 lenzuoli bianchi sono stati stesi anche per i bambini: nove femmine e sette maschi. La fascia più colpita è quella cha va da 10 a 14 anni con 7 bambini morti. Anche fra i 20.326 pedoni feriti (-1,5%) prevalgono le femmine con 11.222 ospedalizzazioni, 55%, rispetto ai 9.104 feriti maschi 45%. I mesi a rischio per i pedoni sono i soliti: novembre con 81 vittime, dicembre con 70, ottobre con 67e febbraio con 55. Nella graduatoria delle regioni che contano il maggior numero di vittime fra i pedoni il Lazio balza in testa con 106 vittime e 2.795 feriti (65 morti 2.139 feriti nel solo comune di Roma, che da sola segna circa il 10% di tutti i pedoni morti sulla strada, le vittime erano state 52 nel 2008). Seguono nell’ordine la Lombardia con 99 vittime e 3.928 feriti (20 morti e 1.613 feriti nel comune di Milano, 27 le vittime nel 2008) , l’Emilia Romagna con 67 morti e 1.639 feriti (9 morti e 191 feriti nel comune di Bologna), Piemonte 55 morti e 1.599 feriti (20 morti e 648 feriti nel comune di Torino). La quasi sicurezza per i pedoni (ovviamente bisogna tenere conto dell’esiguo numero di abitanti) la troviamo nella piccola Valle d’Aosta con 2 morti e 37 feriti e il Molise con 3 decessi e 52 feriti. Nel comune di Napoli 14 morti e 210 feriti. A Palermo 13 morti e 278 feriti. Ottima Firenze con soli 3 morti e 482 feriti. Bari e Verona città ideali. A Bari zero morti e 236 feriti così come Verona con zero morti e 178 feriti (se i dati sono stati forniti esatti all’Istat). Le proposte di Asaps riguardano soprattutto la messa in sicurezza dei passaggi pedonali, con una più attenta manutenzione della segnaletica orizzontale, nuovi sistemi di illuminazione e sistema led, con più frequenti passaggi a chiamata, e una campagna di sensibilizzazione anche verso i pedoni stessi, ricordando loro di rendersi visibili, soprattutto di notte e in caso di pioggia. Servono poi sanzioni frequenti per chi viola le regole: la recente modifica al Codice della strada, che prevede ci si debba fermare (e non solo rallentare) quando il pedone è sulle strisce o accenna ad attraversare, è giudicata positivamente dall’Associazione. Basta farla rispettare.