Suicidi e diritti: i tanti i problemi di Apple in Cina

redazione

La Foxconn di Zhengzhou (Taiwan) che produce Iphone per la Apple, ha ricevuto  la visita di Tim Cook, amministratore delegato dell’azienda di Cupertino. La fabbrica (120.000 addetti) è nota soprattutto per le pessime condizioni di lavoro alle quali sono costretti i dipendenti e all’anomalo numero di suicidi verificatosi tra di essi. Altra anomalia è la notizia che l’azienda avrebbe fatto firmare ai suoi dipendenti una clausola di “non suicidio” con sanzioni nella macabra eventualità. Trattandosi della Cina (anche se Taiwan) e del diritto del lavoro in un paese che sta attraversando una fase di sviluppo ancora quasi selvaggio, ogni notizia va presa con il beneficio dell’inventario, ma i sindacati americani hanno chiesto attenzione alle condizioni di lavoro dei “colleghi” asiatici e così Cook si è imbarcato in questo suo primo viaggio in Cina dove i problemi da affrontare sono tanti. Tra l’altro il nuovo Ceo di Apple dovrà tentare di dirimere il contenzioso con la Proview, l’azienda taiwanese che sostiene di aver registrato prima della Apple il marchio iPad e che ha già vinto una serie di battaglie legali chiedendo il blocco delle vendite dell’iPad. In questi giorni la Cina è il crocevia dell’hi-tech mondiale. Sullo stesso volo privato di Cook c’era anche il fondatore e presidente di Facebook Mark Zuckerberg e in Cina ci sono anche l’amministratore delegato di Nokia Stephen Elop, che ha presentato qui la serie di telefonini Lumia con Windows, e John Chambers, presidente di Cisco System al centro di molte polemiche per il presunto aiuto dato ai cinesi per il “Great Firewall” che sta agevolando la censura di internet nel paese.