Le squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto) sugli edifici privati, attivata dopo gli eventi sismici del 26 e del 30 ottobre nelle Regioni Umbria, Abruzzo, Marche e Lazio hanno effettuato secondo i dati forniti dalle Regioni alla Dicomac, aggiornati al 23 dicembre, complessivamente 44.598 verifiche su edifici privati: 20.699 nelle Marche, 14.182 in Umbria, 8.273 in Abruzzo e 1.444 nel Lazio.Gli edifici risultati agibili sono complessivamente 20.030, mentre sono 13.290 gli esiti di “non utilizzabilità” per temporanea, parziale o totale inagibilità, oltre a un 1.252 edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano “non utilizzabili” per solo rischio esterno. A questi si aggiungono 10.026 edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili e, pertanto, sono necessari ulteriori sopralluoghi.In particolare, nella Regione Marche su 20.699 verifiche effettuate sono 16.766 gli esiti attribuiti: risultano 8.010 edifici agibili (quasi il 48% degli esiti), 647 che, pur non essendo danneggiati, risultano “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 8.109 “non utilizzabili" perché danneggiati. Sono quasi 4mila, invece, le verifiche per le quali non è stato possibile attribuire un esito.Nella Regione Umbria su 14.182 verifiche effettuate sono 10.300 gli esiti attribuiti: risultano 6.918 edifici agibili (il 67% degli esiti) e 338 “non utilizzabili” per solo rischio esterno, mentre sono 3.044 gli esiti di “non utilizzabilità”. Sono infine circa 3.882 i sopralluoghi che risultano senza esito.Nella Regione Abruzzo su 8.273 verifiche effettuate sono 6.573 gli esiti attribuiti: sono risultati 4.334 edifici agibili (quasi il 66% degli esiti), 237 “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 2.002 “non utilizzabili”. Sono invece 1.700 gli esiti non attribuiti.Nel Lazio, su 1.444 verifiche effettuate, sono 933 gli esiti attribuiti: risultano 768 gli edifici agibili (oltre l’82% degli esiti), 30 “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 135 “non utilizzabili”. Sono invece 511 le verifiche per le quali non è stato possibile attribuire un esito.
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