Terremoto, crolli nel carcere di camerino: sfollato il penitenziario

Roberto Imbastaro

La scossa di terremoto della notte scorsa ha creato gravi lesioni e crolli anche nel carcere di Camerino, che è stato sfollato nella notte con il trasferimento dei 42 (34 maschi e 8 donne) detenuti nel carcere romano di Rebibbia. Ne da notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

La scossa di terremoto ha causato dei crolli e delle gravi lesioni nella struttura penitenziaria: è stata una tragedia sfiorata ma annunciata, visto che da anni il SAPPE denunciava la grave precarietà del carcere di Camerino”, denuncia Nicandro Silvestri, segretario regionale SAPPE per le Marche. “Sul posto sono immediatamente intervenuti, nella notte, il Direttore Generale del Personale della Polizia Penitenziaria, Pietro Buffa, e il Responsabile del Servizio Traduzioni, il generale D’Amico. Hanno predisposto la chiusura del carcere e lo sfollamento dei detenuti, inviati nella notte a Roma Rebibbia. Tragedia sfiorata, dicevo, che conta comunque anche 3 poliziotti penitenziari feriti. Sfiorata, ma annunciata, visto che da tempo denunciamo – il SAPPE, e solo il SAPPE – la fatiscenza del carcere di Camerino”.

“Nel Piano Carceri era previsto inizialmente un nuovo penitenziario per Camerino, ma poi non si sa perché è stato stralciato. Ci si dovrebbe allora vergognare per come sono stati lasciati allo sbando il Personale di Polizia Penitenziaria e i detenuti del carcere, in condizioni insalubri, indecenti e vergognose, una Caserma Agenti vecchia e i detenuti stipati in cameroni”, denuncia Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Una situazione assurda, da tempo ben nota a tutti, ma che non ha trovato scandalosamente una soluzione. Il degrado del carcere di Camerino è dunque vergognoso e per il SAPPE, primo e più rappresentativo Sindacato della Polizia Penitenziaria, non avere raccolto le lamentele sindacali è davvero incomprensibile”.