Terrorismo aereo, pericolo “bombe supposta”

Paola Fusco

Il rischio di bombe supposta, piccoli cilindri metallici inseriti dentro il corpo di attentatori suicidi e azionati da un telefono cellulare, ha messo in allarme i servizi francesi per quanto riguarda la sicurezza dei voli aerei. Simili bombe potrebbero essere individuate solo con una radiografia, ma appare difficile poter passare ai raggi X i milioni di viaggiatori che ogni giorno transitano per gli aeroporti, già costretti a levarsi le scarpe e a ridurre il trasporto di liquidi. L’allarme ha origine da un attentato avvenuto in Arabia saudita lo scorso 28 agosto. Un kamikaze si fece allora esplodere nei pressi del principe Mohammed bin Nayaf, responsabile dell’antiterrorismo del regno. Il bersaglio se la cavò con pochi graffi, ma il terrorista suicida si smembrò in settanta pezzi. Al Qaeda ha poi diffuso in video in cui si spiegava che la bomba era nascosta all’interno del corpo dell’attentatore e si prometteva di diffondere su internet le istruzioni per realizzare simili ordigni. Nell’attentato di Gedda, la potenza dell’esplosione è stata assorbita dal corpo dell’attentatore, salvando la vita al principe saudita. Ma a bordo di un aereo anche una piccola esplosione può avere conseguenze catastrofiche, sostengono gli esperti. Per questo motivo, ha rivelato il quotidiano "le Figaro", la minaccia rappresentata dalla bombe supposta è stata l’oggetto di una nota riservata inviata al ministro dell’Interno francese Brice Hortefeux dal Dcri, nuova branca dei servizi incaricata dell’antiterrorismo. Per il Dcri e l’Uclat, l’Unità francese di coordinamento per la lotta al terrorismo, le conseguenze di questa nuova minaccia sono assai serie. Una fonte dei servizi spiega infatti che solo un controllo ai raggi X avrebbe potuto smascherare il kamikaze di Gedda, così come succede per i contrabbandieri che nascondono all’interno del corpo partite di droga. Ma esaminare ai raggi X milioni di viaggiatori comporterebbe tempi lunghissimi e costi elevati, per non parlare dei rischi sanitari per chi viaggia spesso. La soluzione, suggerisce una fonte della polizia scientifica citata dal giornale francese, potrebbe essere quella di sequestrare durante il volo tutti i telefoni cellulari per impedire la chiamata o l’sms che potrebbe azionare l’ordigno. La bomba supposta preoccupa anche alcuni esperti americani, scrive il Times di Londra. Secondo Scott Stewart, della società texana d’intelligence Stratfor, un simile ordigno potrebbe avere "conseguenze catastrofiche se usato a bordo di un aereo, specie se fosse rimosso dal corpo dell’attentatore e piazzato in un punto strategico del velivolo".