Terrorismo, progettavano attentati a Milano. Arrestati

Paola Fusco

  Parlavano di realizzare attentati nei confronti di obiettivi civili e militari, ma pensavano anche di lasciare presto l’Italia soprattutto dopo avere scoperto una cimice all’ interno del centro culturale Pace che entrambi frequentavano. È quanto emerge dall’indagine condotta alla procura di Milano che ha portato all’arresto questa mattina, per terrorismo internazionale, di due marocchini Ilhami Rachid, predicatore del centro culturale di Macherio, e Abdelkader Ghafir. L’indagine è nata dopo la segnalazione di personaggi riconducibili al fondamentalismo islamico presenti nel centro culturale, che in realtà altro non è che una sorta di deposito in un’area dismessa, che veniva utilizzata come centro di aggregazione degli islamici del luogo, e dove venivano condotti anche corsi di formazione e scolastici, come l’insegnamento del Corano per i bambini. La struttura, come le attività che venivano condotte, spiegano negli ambienti giudiziari, sono tuttora “sane” ed è per questo che il centro non è stato sequestrato. Ma una volta terminata l’attività ufficiale, nel deposito, soprattutto la sera, si tenevano incontri ristretti a tre o quattro persone, che davano piena adesione alla logica jiadhista. Alla fine dell’estate scorsa però, i due arrestati si erano accorti di una cimice all’interno del centro. E per questo progettavano di lasciare il Paese. Gli inquirenti, però intercettavano le loro utenze e ascoltavano i loro colloqui all’interno dell’auto di Rachid. Ed è proprio all’interno di questa che i due arrestati parlavano degli obiettivi. I due uomini potevano colpire: stando a quanto emerge dall’inchiesta, infatti, in particolare Rachid aveva disponibiltà economiche che gli provenivano dalla vendita di una casa e dal fatto di occuparsi del cosiddetto prestito islamico. Oltre ai due arrestati l’inchiesta conta una decina di altri indagati.