Trasformazione digitale nel settore bancario, quali le sfide e come superarle. Il punto di vista di PFU Italia

redazione

Tutte le imprese, banche comprese, devono evolversi per rimanere competitive e non rischiare di rimanere indietro a causa degli eventi in rapida evoluzione. Per ottenere il massimo rendimento, però, la trasformazione digitale deve essere strategica e intelligente. Alcune delle migliori opportunità di cambiamento – che si traducono nella scoperta di nuovi ed efficaci modi di fare business – passano attraverso il miglioramento dell’intelligenza stessa di un’organizzazione. Quando si può accedere facilmente alle informazioni, l’attività viene snellita e accelerata, il processo decisionale e la pianificazione strategica si trasformano e si possono sviluppare nuovi modelli di business che offrono proprio questo vantaggio competitivo.

Fattori scatenanti e limitazioni

Gli eventi recenti hanno visto il mondo cambiare oltre ogni aspettativa, accelerando la necessità per le aziende di diventare flessibili, agili e scalabili in modo da poter ridistribuire senza problemi la propria forza lavoro, se necessario, e riorganizzarsi per emergere in un nuovo ambiente meglio posizionato per la crescita. Questo livello di capacità è uno dei principali motori dei progetti di trasformazione digitale tra le organizzazioni di tutte le dimensioni, ma troppo spesso processi scadenti, flussi di lavoro inefficienti e problemi di gestione delle informazioni si rivelano di ostacolo.

Anche senza una pandemia globale che metta in evidenza la necessità di processi digitali flessibili, il mondo delle aziende ha sempre visto miglioramenti nella produttività, nell’efficienza dei costi a lungo termine e nell’aumento della redditività che necessitano di una trasformazione digitale. Quindi, quali sono i fattori scatenanti che danno il via a tutto e quali sono le sfide che invece frenano chi vuole cambiare?

Per la maggior parte delle organizzazioni si parla di un mix di fattori interni ed esterni. Secondo una recente ricerca, i primi sei fattori scatenanti sono tutti interni: la necessità di migliorare efficienza/produttività del personale; la gestione efficace dei costi a lungo termine; il desiderio di aumentare vendite e redditività; la necessità di elaborare più dati; il desiderio di sfruttare big data, AI e analisi avanzata e infine la possibilità di ottenere accesso immediato alle informazioni. Gli stimoli esterni, come le aspettative dei clienti e il desiderio di adattarsi alle nuove generazioni, sono visti come meno prioritari.

“Il più delle volte, le aziende vengono frenate da questioni operative. La stessa ricerca ha rilevato che la mancanza di competenze e risorse interne, il timore di interruzioni a breve termine e la sfida rappresentata dall’implementare soluzioni in una grande organizzazione, oltre ad avere una chiara visione di quello che si vuole ottenere, rappresentano tutte barriere alla trasformazione digitale,” sottolinea Massimiliano Grippaldi, Regional Sales Manager di PFU Italia

Si tratta di alcune delle tipiche sfide che le aziende devono affrontare, e le banche e le istituzioni finanziarie non fanno eccezione. La sicurezza informatica è comprensibilmente in cima a questa lista, con gli hacker che cercano costantemente di superare le difese. Molte banche continuano a gestire sistemi ereditati, in parte per supportare i loro clienti in filiale, ma anche perché si tratta di istituzioni consolidate da tempo dove coesistono molte soluzioni diverse, particolarmente difficili da modificare. Questo rende una trasformazione digitale più ampia una sfida ancor più complessa per le banche, che però dovrebbero comunque sforzarsi di evitare che siano questi sistemi ereditati a dettare le modalità di sviluppo e implementazione dei flussi di lavoro, o di adeguare i processi solo per adattarli. Ciò è particolarmente vero quando si tratta di utilizzare le informazioni estratte dai dati per ottenere preziosi elementi utili a rendere i processi più produttivi e come adattare meglio i servizi alle esigenze dei clienti. L’intelligenza organizzativa può svolgere un ruolo importante nell’indicare la capacità di una banca o di un’azienda di trarre il massimo valore dalle sue informazioni. Un’organizzazione intelligente utilizza dall’interno le informazioni che arrivano dai dati in modo strategico per potersi adattare con successo al proprio ambiente o mercato.

Come impostare il percorso di trasformazione digitale

Come per ogni viaggio, è fondamentale conoscere il proprio obiettivo finale e averlo bene in mente. Una buona strategia è di non rendere gli obiettivi immediati troppo difficili. È preferibile invece adottare un approccio graduale – con ogni traguardo di breve termine che deve essere raggiunto tenendo presente l’obiettivo finale, ponendo così solide basi per le tappe future.

Scansione e acquisizione delle informazioni rappresentano un primo passo logico di ogni percorso di trasformazione digitale. Se ben eseguito, fornisce una solida base che consentirà l’utilizzo futuro di tecnologie più avanzate, comprese le soluzioni analitiche. I progetti operativi sono un modo gestibile per aggiungere slancio al percorso complessivo di trasformazione digitale, in quanto possono contribuire a fornire risultati rapidi e sostenere il perseguimento di obiettivi più strategici. Inoltre, la riduzione dei processi cartacei aiuta a rendere più snelli i processi aziendali, riduce i costi e crea una forza lavoro più produttiva. Nella sostanza, la scansione e l’acquisizione delle informazioni consentono un movimento più rapido e flessibile dei dati – elemento necessario per una migliore intelligenza organizzativa e un primo passo lungimirante nell’impostazione di un percorso di trasformazione digitale di successo.