Trasporti, la crisi come occasione

Paola Fusco

Abbandonare lo spirito di corporazione per superare la crisi: questo l’invito che emerge dalla 47esima assemblea generale di Anita. Si è svolto ieri a Roma l’incontro annuale, presieduto dal segretario generale uscente, Alfonso Trapani, che assume l’incarico di Responsabile politico nella Presidenza con delega ai rapporti istituzionali con la Comunità europea e lascia il posto a Giuseppina Della Pepa, già segretario generale aggiunto. La caduta del 6% del Pil non fa certo vedere rosa, malgrado qualche spiraglio all’orizzonte, e il monito di Confindustria è quello di riprendere l’obiettivo del 2005 della riforma del settore per rilanciare il patto della logistica e superare l’offerta di un trasporto frammentato e non coordinato. Ad aprire i lavori il video-intervento della presidente Marcegaglia che, pur esprimendo apprezzamento per l’operato del Governo, ha ricordato “che al tavolo delle trattative dovrebbe sedersi sempre anche la committenza”. Al dibattito sono anche intervenuti il sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino e la vicepresidente della commissione Trasporti, on. Silvia Velo, che ha sottolineato l’importanza dell’intermodalità e del trasporto via nave. “Il rilancio del Paese dipende in maniera significativa dall’autotrasporto” ha poi illustrato il Presidente di Federtrasporto, Gian Maria Gros Pietro “se l’ultimo miglio resta al 100% su gomma grazie alla flessibilità, è indispensabile lo sviluppo dell’intermodalità per rispondere allo scenario post crisi che certamente vedrà rivoluzionato il traffico delle merci”. L’incontro tra i soci si è concluso con le parole di Trapani: "Le imprese nel tempo della crisi non devono perdere energie nel difendere l’esistente ma uscire dal ripiegamento su loro stesse per una politica delle alleanze in linea con un moderno capitalismo delle reti. Tutte le interpretazioni della crisi hanno infatti un comun denominatore, l’errore di valutazione: è essenziale la prevenzione e le imprese devono dotarsi di strumenti anti-crisi, a cominciare da una rappresentanza forte e coordinata, non dispersa nei rivoli delle associazioni, soprattutto per fare massa critica a Bruxelles".