Tratta immigrazione, dieci arresti della Ps

Tiziana Montalbano

 La Polizia di Stato ha portato a termine un’operazione, denominata “Goldfish 2”, con cui ha disarticolato un network criminale internazionale in grado di organizzare l’immigrazione di clandestini indo-pakistani attraverso la rotta Pakistan-Russia Ucraina-Slovacchia-Italia. L’indagine era stata avviata nel 2007 in seguito agli arrivi quotidiani nella provincia di Udine di clandestini provenienti dal Punjab indo-pakistano. Quasi subito si scoprì che in Slovacchia operava un gruppo organizzato che curava la partenza dei clandestini verso l’Italia. Intercettazioni telefoniche hanno consentito di ricostruire l’organigramma dell’organizzazione, le modalità operative e di individuare in Italia i personaggi di riferimento del network, tra i quali il principale organizzatore, il pakistano Haider Saqlain, clandestino a Vicenza e tutta la vasta organizzazione criminale radicata in Russia, Ucraina, Ungheria, Romania e Slovacchia, in grado di gestire ingenti flussi di clandestini provenienti da Pakistan, India, Afghanistan. I migranti entrano in Europa con l’obiettivo di stabilirsi in Italia o di raggiungere, dopo un soggiorno in clandestinità, la Spagna, la Francia, il Belgio o l’Inghilterra. Città cardine e snodo del viaggio dei clandestini erano Mosca e Bratislava. Il Tribunale di Udine ha emesso nelle scorse settimane dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti, tra gli altri, di Saqlain, bloccato mentre era in fuga verso Islamabad, e di Singh Jasvinder, preso a Terracina (LT). Nella giornata di oggi sono stati eseguiti i restanti otto mandati di arresto europeo e sono ancora in corso perquisizioni in Veneto, Lombardia e Slovacchia a carico di soggetti indagati. Il successo dell’operazione è dovuto alla proficua collaborazione tra la Squadra Mobile di Udine, lo SCO, l’Interpol e la Polizia Slovacca. L’ufficio ha inoltre condiviso e analizzato informazioni investigativamente rilevanti con il SOCA Britannico (Serius Organized Crime Agency) e con l’Fbi, interessati sia per le destinazioni finali dei clandestini sia per l’area di provenienza.