Trento, clamorosa protesta di alcuni Agenti di Polizia Penitenziaria del carcere

redazione

Clamorosa protesta a Trento di alcuni Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Spini di Gardolo, che hanno ufficialmente comunicato alla Direzione di non volere ritirare la ricompensa della Lode che il Ministero della Giustizia ha riconosciuto loro per avere catturato il 16 maggio 2014 un detenuto che era evaso dopo la concessione di un permesso premio.

“I poliziotti, tutti insigniti dell’onorificenza ministeriale che era stato previsto venissero loro consegnata in occasione della Festa che si celebrerà giovedì prossimo a Spini di Gardolo, hanno scritto al Direttore del carcere che quella Lode non intendono ritirarla perché si sentono boicottati nelle attività di polizia giudiziaria che svolgono con regolarità”,ricostruisce Massimiliano Rosa, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE ed uno degli Agenti “ribelli”. “Accettare quella Lode ministeriale vorrebbe dire compiere un atto di ipocrisia, perché ci verrebbe consegnata da chi sistematicamente ci ostacola nei servizi di indagine e persino si ostina a non pagarci le ore di straordinario svolte in attività di polizia”.

E lo hanno scritto, nero su bianco, nella lettera inviata al Direttore con il quale motivano la loro protesta. Tra l’altro, infatti, scrivono: “ritirare una Lode innanzi a qualche, fortunatamente limitato “individuo”, che per l’occasione indossa fiero l’uniforme dimenticando/a per tutto il resto dell’anno, che caparbiamente e anche “pesantemente “, continua a fomentare malumore, farneticare con insinuazioni, strumentalizzare il lavoro per un tornaconto personale, seminare odio viscerale (non si dimentichi Signor Direttore che le esternazioni profuse fra le persone, ci vengono riportate pari pari da colleghi più sensibili e onesti verso il lavoro che facciamo), che non nasconde l’invidia e la pochezza che lo contraddistingue , non lo vogliamo”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, assicura che “al Ministero della Giustizia ed al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria saranno segnalate le criticità alla base della protesta, ossia il mancato pagamento delle ore di straordinario. La Polizia Penitenziaria, con grande professionalità e senso del dovere, assolve ai compiti di istituto ed a quelli di polizia giudiziaria con spirito di sacrificio ed abnegazione, e con la consapevolezza di essere sempre dalla parte dello Stato e delle istituzioni”.