Tucci (Aiic), in Italia scarsa prevenzione

Paola Fusco

   “È davvero sconcertante che, a fronte delle evidenze, non ancora si senta la necessità di affrontare il tema delle emergenze con metodi scientifici. Purtroppo l’Italia continua a essere il Paese in cui gli amministratori pubblici si occupano delle emergenze solo quando i fenomeni avvengono e per fortuna che la Protezione Civile funziona!”. Sono le considerazioni di Salvatore Tucci, docente di sistemi di elaborazione dell’informazione a Tor Vergata e presidente dell’associazione degli esperti italiani  infrastrutture critiche, a proposito dell’emergenza maltempo e in particolare di quella del Tevere, ricordando che già sei anni fa il CNR mise a punto un modello di previsione di esondazione dello stesso fiume. Tucci ha sottolineato che “le infrastrutture possono essere messe fuori uso per cause diverse e tra queste quelle meteorologiche sono tra le più probabili. Abbiamo una esperienza lunghissima di capacità di modellazione di fenomeni catastrofici e la notizia che il CNR già nel 2002 aveva messo a punto un modello di previsione della piena del Tevere”. Insomma, ha concluso l’esperto, “è necessario dare forma a una struttura  distribuita sul territorio in grado di fornire risposte previsionali attraverso modelli matematico-simulativi circa il comportamento anomalo delle infrastrutture. È il momento di cogliere l’occasione della Direttiva Europea sulle infrastrutture critiche, varata lunedì scorso”.