UE: Europarlamento approva riforma TLC

Fabrizio D'andrea

L’Europarlamento ha votato oggi la riforma delle regole per le tlc datate 2003. Con 597 voti a favore, 55 contrari e 29 astensioni, i parlamentari europei hanno dato il via libera alla proposta che obbliga gli operatori a separare le attività di rete e servizi al dettaglio allo scopo di garantire l’accesso delle reti ai concorrenti. Inoltre è stato dato il via libera alla creazione di un “Regolatore Ue” anche se in una dimensione più ristretta di quanto proposto dalla Commissione europea (non avrà la responsabilità della sicurezza delle reti). Il Regolatore Ue sarà finanziato dal bilancio europeo a dimostrazione della sua indipendenza. La Commissione europea ha espresso soddisfazione per le decisioni dell’ Assemblea. Ora tocca ai governi pronunciarsi. Non è passata la proposta della commissaria Viviane Reding di affidare all’ esecutivo della Ue la possibilità di veto sui rimedi chiesti dalle autorità nazionali agli operatori per assicurare le condizioni di concorrenza. Il commissario Ue alla Tlc, Viviane Reding, ha espresso soddisfazione per il voto con cui il Parlamento europeo ha approvato la riforma del settore delle telecomunicazioni, pur dichiarandosi ”rammaricata” per il ridimensionamento dell’Authority per le Tlc così come era prevista nella proposta varata dalla Commissione Ue. ”Accolgo con favore il fatto che, dopo un intenso dibattito, il Parlamento europeo abbia votato a favore della costituzione di un Regolatore delle Tlc europeo – afferma Reding – sebbene il nuovo organismo sia più piccolo di quello proposto dalla Commissione Ue”. In particolare il commissario sottolinea come la nuova entità ”non avrà alcuna responsabilità sul fronte della sicurezza delle reti”, come prevedeva il testo varato dall’ esecutivo europeo. Testo in cui il progetto dell’ Authority europea per le Tlc era già uscito ridimensionato rispetto alla proposta iniziale di Reding, riconoscendo al nuovo organismo solo un potere consultivo e di coordinamento del lavoro delle varie autorità nazionali del settore. Comunque – sottolinea il commissario Ue – è bene la conferma che il nuovo organismo sarà finanziato col budget dell’Ue per assicurare la sua indipendenza e l’eguaglianza tra i regolatori nazionali’. E bene anche – prosegue la Reding – sulla equiparazione funzionale che nella riforma viene inserita tra gli strumenti a cui i regolatori nazionali possono ricorrere per garantire lo sviluppo della concorrenza. ”Si richiede infatti agli operatori incumbent di separare la propria rete infrastrutturale dal ramo servizi. Un rimedio capace di migliorare rapidamente la concorrenza. Ora la palla passa al Consiglio europeo che inizierà a discutere il pacchetto approvato dal Parlamento il prossimo 27 novembre, una discussione che non si preannuncia semplice visto che le posizioni sono ancora distanti tra le due istituzioni. Se non si troverà l’ accordo in prima lettura, si passerà alla seconda, ma in questo caso la nuova normativa non riuscirà ad entrare in vigore nel 2010, come si augurano Parlamento e Commissione.