UE, più impegno per la sicurezza in mare

Adria Pocek

Disastri come quello che nel ‘99 ha coinvolto la petroliera Erika non dovranno più ripetersi ha dichiarato oggi a Strasburgo Paolo Costa, presidente della Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo, celebrando la Giornata europea del Mare. "Il mare é una grande risorsa per l’Europa, – ha proseguito Costa – tanto più per quanto riguarda settori come quello dei trasporti e del turismo, il cui sviluppo non può prescindere dalla protezione del biosistema marino. Basti pensare che il 90% dei traffici commerciali europei odierni passa proprio attraverso i porti, o che solo in Italia, nel 2007, il turismo balneare ha raggiunto un valore economico di 15,5 miliari di euro (ISNART)". La Giornata europea del Mare, ha anche detto, "deve ricordare a ciascuno di noi che uomo e mare dipendono l’uno dall’altro. Nel mare ha avuto origine la vita umana e grazie al mare é progredita. Il nostro impegno odierno per preservare questa eccezionale risorsa deve essere quello di intensificare i nostri sforzi per proteggere il mare dal ripetersi di disastri come quello della Erika, la petroliera che nel 1999 ha scaricato in mare 37.000 tonnellate di nafta, o del Prestige, il cui incidente nel 2002 coinvolse più di 1.175 chilometri della costa della Galizia". Nel 2007, ha ricordato Costa, “il Parlamento europeo ha approvato 7 nuove proposte che puntano a rafforzare la sicurezza marittima e il principio della responsabilità per chi inquina. Dopo oltre un anno di attesa, all’inizio di giungo dovremmo riuscire a varare definitivamente 5 di queste proposte sulle quali, nelle scorse settimane, gli Stati europei hanno finalmente trovato una posizione comune in sede di Consiglio dell’UE. In occasione della Giornata europea del Mare, ribadiamo il nostro appello al Consiglio, e in particolare alla futura Presidenza francese, affinché tutto il pacchetto di misure sulla sicurezza marittima venga al più presto adottato nella sua interezza, includendo quindi anche le due proposte mancanti, volte ad intensificare i controlli degli Stati europei sulle navi di bandiera e a rafforzare la responsabilità penale degli armatori".