La costituzione di un’unità di 11 carabinieri, in prevalenza donne, per combattere il fenomeno
dello stalking. E’ quanto prevede il protocollo d’intesa firmato a Palazzo Chigi dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e il minsitro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna. Per rendere più efficace l’azione di prevenzione e di contrasto agli atti persecutori, violenti, sessualmente
finalizzati o vessativi, i due ministri hanno deciso di affidare a un gruppo di Carabinieri il compito di sviluppare studi e ricerche per approfondire il fenomeno e aggiornare le strategie di contrasto e prevenzione; accrescere la formazione, l’addestramento del personale dell’Arma; incrementare l’efficiacia delle iniziative promosse dal Dipartimento per le Pari Opportunità e da altri attori istituzionali e sociali, anche in campo internazionale; favorire la partecipazione dei Comandi territoriali alle iniziative di collaborazione interistituzionale sviluppate a livello provinciale (reti antiviolenza, osservatori etc). Carfagna ha precisato che "ci sono contatti con la Polzia" per avviare "possibili collaborazioni" sulla scia di quella intrapresa con i Carabinieri e La Russa ha assicurato che il ministro dell’Interno "è a pieno titolo coinvolto" e se non fosse a Praga avrebbe partecipato all’iniziativa, perché tutto il governo ha dato "piena disponibilità a operare col massimo impegno" per far sentire alle donne vittime di stalking la vicinanza dello Stato. Il ddl che introduce il reato di stalking, approvato dal Consiglio dei ministri del 18 giugno scorso – ha aggiunto la Carfagna – è stato licenziato dalla Commissione giustizia e passerà la prossima settimana all’esame dell’aula. L’auspicio è che diventi legge il più presto possibile”. Il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Gianfrancesco Siazzu, ha sottolineato che l’unità non sarà un reparto organico ma un gruppo di studio e di monitoraggio che non procederà a indagini ma sarà di supporto al ministero per le Pari Opportunità.
