Metropoli sovraffollate da persone sole, spesso protagoniste di una doppia solitudine: la loro e quella dei propri animali domestici.
“La cosa terrificante della Tv é che la guardi da solo. E più la guardi più la solitudine aumenta. E la solitudine è il grande problema della contemporaneità” sosteneva il grande regista Sidney Lumet.
Per Aristotele invece “Chi è felice nella solitudine, o è una bestia o un dio “, ma esagerava perché anche gli animali soffrono moltissimo la solitudine tanto da trasformarla inconsapevolmente in un crescente business multimilionario per i siti di dating a quattro zampe.
Anzi i siti più avveduti prevedono la doppia offerta: trovare contemporaneamente l’anima gemella e la compagnia per il tuo cucciolo.
Perché secondo il filosofo Arthur Schopenhauer “ciò che rende socievoli gli uomini é la lora incapacità di sopportare la solitudine e, in questa, se stessi“.
Doppie foto, dati essenziali, indirizzo, obolo al sito e la compagnia è assicurata. Tanto per una semplice passeggiata al giardino pubblico più vicino, quanto per un eventuale familiarizzazione.
Ancora più spregiudicati i siti per gli incroci. Cani e gatti col pedigree , pappagalli e tartarughe di preziose razze esotiche non rischieranno più incontri e cucciolate o nidiate plebee. Il tutto in un contesto di pubblicitario tanto assiduo quanto inevitabile.
Baudelaire forse aveva capito tutto: “Quest’orrore della solitudine, questo bisogno di dimenticare il proprio io nella carne esteriore, l’uomo lo chiama nobilmente bisogno d’amare”.