Usa, al via lo scanner total body in aeroporto

Paola Fusco

 Lo scanner total body che mette a nudo i passeggeri prima dell’imbarco in aeroporto è entrato in funzione a Salt Lake city e subito sono scattate le proteste per violazione della privacy da parte dei difensori dei diritti civili americani. Il progetto pilota di sei mesi della Tsa (Transportation Security Administration) prevede l’uso dello speciale scanner anche per i controlli negli aeroporti di Tulsa, in Oklahoma, di Albuquerque, in New Mexico, di San Francisco, Las Vegas e Miami. Lo scanner, si legge sulla stampa locale, è in grado di individuare plastica, ceramica e metalli nascosti sul corpo, e la tecnologia è sicura, perché l’energia prodotta dal macchnario è 10 mila volte inferiore alle onde emesse da un telefonino. La Tsa sostiene anche che la privacy del passeggero è assicurata dall’anonimato: quando l’immagine del corpo nudo viene prodotta, il funzionario della sicurezza vicino al passeggero non la può vedere. L’addetto al controllo delle immagini total body è infatti seduto lontano, dietro un pannello, e non può vedere il passeggero in carne e ossa.