Rifiuti: l’Italia deferita alla Corte di Giustizia europea

Adria Pocek

La Commissione Europea ha deferito quest’oggi l’Italia davanti alla Corte europea di giustizia per la vicenda dei rifiuti in Campania.In una nota il commissario europeo all’Ambiente, Stavros Dimas, ha spiegato che “la quantità di spazzatura sparsa per le strade in Campania rappresenta una minaccia all’ambiente e alla salute umana, come accade quando vi è una gestione inadeguata” dei rifiuti. Perciò l’Italia, prosegue il commissario, deve dare priorità all’attuazione in Campania di un piano di gestione dei rifiuti “efficace” e attuare “in modo appropriato” infrastrutture di raccolta e trattamento. Il caso, si ricorda nella nota, riguarda “la drammatica crisi dei rifiuti che ha colpito Napoli e la Campania nella primavera 2007. La spazzatura è rimasta nelle strade per settimane, costringendo alla chiusura delle scuole per questioni sanitarie e spingendo i cittadini frustrati a fare dei roghi di spazzatura per le strade”. Per Bruxelles questa spazzatura non raccolta e i roghi “rappresentano rischi seri per la salute e l’ambiente provocando malattie ed inquinamento dell’aria, dell’acqua e della terra”.
La Campania, incalza la Commissione, è oggi ancora lontana dal creare un sistema di gestione “efficace per la raccolta e il trattamento e l’eliminazione della spazzatura. Inoltre le autorità italiane sono state incapaci di dare un chiaro calendario per la costruzione e l’avvio delle attività di discariche e inceneritori e delle altre infrastrutture necessarie per rispondere al problema dei rifiuti nella regione”. Come conseguenza Bruxelles ha deciso di portare l’Italia davanti alla Corte europea “per il mancato rispetto della direttiva quadro sui rifiuti. Questa direttiva impone soprattutto agli stati membri di vigilare affinché i rifiuti vengano recuperati o eliminati senza danni alla salute umana, di vietare l’abbandono o l’eliminazione senza controllo dei rifiuti e di mettere in atto una rete integrata e adeguata di siti per l’eliminazione”.

“Si tratta di una decisione prevista, malgrado gli sforzi profusi dalle autorità competenti che hanno consentito un significativo miglioramento rispetto alla situazione emergenziale della fine dello scorso anno”, ha commentato il portavoce della Rappresentanza italiana a Bruxelles, Manuel Jacoangeli, interpellato dall’ANSA subito dopo il deferimento del nostro Paese davanti alla Corte Ue. Per Jacoangeli “il punto centrale del problema è la realizzazione di un piano strutturale necessario al passaggio dalla fase di emergenza alla gestione ordinaria. Proprio sull’aspetto strutturale della realizzazione di un “ciclo integrato dei rifiuti” si sta ora concentrando l’attività delle autorità competenti e siamo dunque fiduciosi di poter fornire alla Commissione nei tempi previsti gli elementi utili per una positiva composizione della procedura”. A titolo di “doveroso chiarimento”, ha proseguito Jacoangeli  “va comunque sottolineato che la decisione odierna della Commissione rappresenta il primo deferimento, quindi non si discute a questo stadio ne di sanzioni, ne tanto meno di multe, che seguirebbero soltanto a una sentenza di condanna della Corte di giustizia che il governo italiano si adopererà per evitare”.

Ma non c’è solo il “caso Campania”. L’Italia rischia una nuova procedura di infrazione anche per la questione rifiuti nel Lazio: la Commissione Europea ha infatti inviato al nostro Paese un primo avvertimento per non avere dato piena attuazione a una sentenza emanata nel giugno 2007 dalla Corte Europea di Giustizia che condannava l’Italia per l’assenza di diversi piani regionali. Da allora sono arrivati tutti gli altri piani, tranne quello del Lazio. Se dovesse arrivare un secondo avvertimento, la Commissione Europea potrà tornare alla Corte di Giustizia e chiedere che siano inflitte delle multe.