Sei sicuro di poterti fidare? Occhio al sito web! L’allarme di Proofpoint

redazione

 Internet è ormai un canale irrinunciabile per molti di noi. Per comunicare, per informarsi, per acquistare. Ma la comodità porta con sé dei rischi di sicurezza, oggi ancor più subdoli perché portati sui canali che i consumatori conoscono e di cui tipicamente si fidano. E non basta il lucchetto per potersi fidare, come ci hanno sempre insegnato.

 

Quando navighiamo su un sito che conosciamo, le nostre difese sono mediamente più basse, proprio perché ci muoviamo in un ambiente familiare. Ma se invece di essere su nostrositopreferito.it siamo su nostrositopreferito.net, perché ci siamo distratti o perché qualcuno ci ha portato con l’inganno, siamo al sicuro lo stesso? Certo che no.

 

Il 96% delle aziende ha rilevato almeno una copia esatta del suo sito, ma con un’estensione differente (.net invece di .com, ad esempio), il 76% un dominio cosiddetto “lookalike”, ovvero che assomiglia come nome ma non è uguale – pensiamo a n0strosit0preferito. E questo ci mette tremendamente a rischio.

 

Il classico segno del lucchetto, che dovrebbe indicare siti garantiti dal punto di vista della sicurezza, non è più sufficiente. Domini contraffatti e lookalike possono essere creati con relativa facilità da parte di criminali interessati a raccogliere, nel migliore dei casi, le nostre informazioni sensibili. Nel peggiore, direttamente i nostri soldi.

 

È Proofpoint, azienda specializzata nella protezione delle persone dal rischio informatico, a dare l’allarme con una ricerca che ha messo in luce i dati sopra indicati. Dati che sono solo la punta dell’iceberg quando si parla di sicurezza sul web. Ogni attività, anche la più innocua, può essere a rischio. E per questo serve grande attenzione da parte dell’utente, che deve controllare i domini su cui naviga per essere sicuro di trovarsi dove crede di essere.