UE: varate direttive per la protezione delle infrastrutture critiche

Red

Via libera dal Consiglio dei Ministri Europei di Giustizia e Affari Interni dell’Unione Europea del 5 giugno al testo della Direttiva sull’identificazione e designazione delle Infrastrutture Critiche Europee e sulla valutazione della necessità di migliorarne la protezione. L’approvazione della Direttiva si pone come atto finale di un percorso normativo intrapreso dal Consiglio Europeo del giugno 2004 con la richiesta alla Commissione della preparazione di una strategia globale per la protezione delle Infrastrutture Critiche. Con questa definizione si intendono tutti quei servizi essenziali per il benessere della popolazione, la sicurezza nazionale, il buon funzionamento del Paese e la sua crescita economica, ossia il sistema elettrico ed energetico, le varie reti di comunicazione, le reti e le infrastrutture di trasporto persone e merci (aereo, navale, ferroviario e stradale), il sistema sanitario, i circuiti economico-finanziari, le reti a supporto del Governo, delle Regioni ed enti locali, quelle per la gestione delle emergenze, ecc.. Per ragioni di natura economica, sociale, politica e tecnologica, tali infrastrutture sono diventate sempre più complesse ed interdipendenti (“effetto domino”). Se ciò ha migliorato la qualità dei servizi erogati ed ha contenuto i costi, tuttavia ha indotto nuove ed impreviste vulnerabilità, che rischiano di indurre reali pericoli per lo sviluppo ed il benessere del Paese, anche a causa dei pericoli legati all’estremizzazione dei fenomeni climatici, alla tormentata situazione socio-politica mondiale e alle minacce terroristiche. «La Direttiva espone le misure previste dalla Commissione per garantire la corretta funzionalità delle Infrastrutture Critiche Europee, cioè di quelle infrastrutture il cui eventuale malfunzionamento avrebbe come diretta conseguenza un impatto significativo sulla qualità della vita dei cittadini in almeno due Stati Membri dell’Unione Europea», ha spiegato l’ing. Luisa Franchina, che ha rappresentato il Governo Italiano durante l’iter formativo della direttiva. In particolare, ha detto il prof. Salvatore Tucci, presidente dell’AIIC-Associazione Italiana esperti Infrastrutture Critiche, «la Direttiva indica come settori particolarmente critici, a cui applicare con massima priorità le misure previste nella Direttiva stessa, quelli dell’energia e dei trasporti.  L’approvazione della Direttiva testimonia la forte attenzione su questo tema in ambito europeo, sulla scia di quanto è avvenuto già da anni ad esempio negli Stati Uniti». Secondo l’ing. Franchina, «la fase di recepimento della Direttiva in ambito nazionale costituisce un’occasione importante per la riorganizzazione di un settore che, nel nostro Paese, allo stato attuale non è regolamentato da una disciplina specifica». Ed ha proseguito sottolineando che «l’implementazione, nella realtà italiana, delle azioni derivanti dalla Direttiva richiederà che sia definito un organismo cui saranno assegnate varie competenze, dal coordinamento e dall’individuazione delle Infrastrutture Critiche Europee situate sul territorio nazionale, alla verifica dell’esistenza di idonee misure di protezione, senza dimenticare la fondamentale funzione di rappresentatività verso la comunità internazionale». Tucci ha infine sottolineato che «un’azione efficace di protezione delle Infrastrutture richiede, soprattutto, un’intensa attività di studio e analisi dei fenomeni di interdipendenza tra le infrastrutture stesse, attività possibile solo se si possiede una visione sinottica e aggiornata delle criticità dell’intero sistema Paese». Per questo, ha concluso il presidente dell’AIIC, «ci auguriamo che l’approvazione di questa Direttiva costituisca uno stimolo significativo per dotare finalmente il Paese di un’organizzazione autorevole, strutturata e sinergica con tutte le realtà operanti nell’ambito delle Infrastrutture Critiche, perché la sicurezza dei cittadini passa anche e soprattutto per la prevenzione e per la protezione». –