Unisys, sicurezza per i viaggiatori

Paola Fusco

 Unisys, specializzata nella fornitura di servizi e soluzioni di Information Technology, ha inaugurato le prime postazioni di confine all’interno degli Stati Uniti dotate di tecnologia RFID per acquisire, leggere e analizzare i dati dei viaggiatori e dei veicoli in transito. Quale fornitore tecnologico dell’Agenzia Federale per il controllo e la protezione dei confini nazionali degli Stati Uniti (Customs and Border Protection – CBP), Unisys ha realizzato le postazioni presso le frontiere interne di Blaine, nello Stato di Washington, e di Nogales, in Arizona, al fine di incrementare i livelli di sicurezza nazionale e minimizzare, allo stesso tempo, i ritardi e i disagi per i viaggiatori che si spostano da uno Stato all’altro. Unisys ha fornito i sistemi tecnologici che verificheranno i documenti di viaggio integrati con tecnologia RFID, dei quali, al fine di ridurre i casi di frode o di violazione di identità, devono essere dotati a partire dal 1 giugno 2008 tutti i cittadini statunitensi e canadesi che entreranno negli Stati Uniti via mare o via terra. In particolare i documenti validi saranno passaporti, patenti di guida, tessere trusted traveler e border crossing card, emesse nell’ambito del Western Hemisphere Travel Initiative (WHTI), l’iniziativa nata dall’accordo fra Stati Uniti, Canada, Messico e Bermuda per facilitare i flussi dei viaggiatori tra i diversi paesi, incrementando allo stesso tempo la sicurezza di 39 punti di frontiera. Unisys supporterà la CBP nell’implementare la soluzione, entro il mese di giugno, anche presso i restanti 37 punti di confine individuati, caratterizzati da un elevato traffico di passeggeri. La soluzione Unisys include una serie di tecnologie, antenne e videocamere RFID, che acquisiscono le informazioni relative ai documenti di viaggio. In particolare, i lettori di card implementati e gestiti da Unisys sono in grado di trasmettere in modalità RFID le informazioni alla CBP, che a sua volta conferma la validità dei documenti. Unisys ha sviluppato, inoltre, una soluzione tecnologica che consente di leggere le credenziali di identificazione e i dati delle targhe automobilistiche dei viaggiatori, acquisendo le immagini degli autoveicoli e dei relativi conducenti. Unisys si è occupata anche della progettazione dell’architettura tecnica che integra i dati provenienti dai molteplici sensori e videocamere con i database esterni – fornendo le informazioni agli agenti della CBP per mezzo di un cruscotto centralizzato. In questo modo Unisys mette a disposizione della polizia che controlla la frontiera informazioni complete e rapide relative ai viaggiatori, ancora prima che i loro veicoli raggiungano le postazioni di controllo stradale dove, attraverso un monitor e il cruscotto, gli agenti possono scegliere se effettuare ulteriore verifiche alla luce delle informazioni già raccolte. In base all’accordo, annunciato a febbraio dello scorso anno e di un valore di circa 62 milioni di dollari, Unisys fornisce anche servizi di help desk e si occupa della gestione e della manutenzione dell’intera soluzione e delle sue diverse componenti al fine di garantire la continua disponibilità del sistema. “I documenti di viaggio RFID-enabled basati su programma WHTI semplificano la procedura di ingresso dei viaggiatori autorizzati attraverso i punti di confine terrestre della CBP”, ha spiegato Thomas Winkowski, CBP Assistant Commissioner Field Operations. “La tecnologia RFID si presta, inoltre, a notevoli nuove applicazioni in ambito sicurezza, per salvaguardare le nostre frontiere”. “Siamo orgogliosi di essere stati scelti dalla CBU e di aver messo a disposizione la tecnologia per il controllo e la protezione dei confini nazionali rispettando le tempistiche e il budget previsti”, ha aggiunto Tom Conaway, Managing Partner Homeland Security, Unisys Federal Systems. “Grazie alla Western Hemisphere Travel Initiative si può ora parlare di un sistema di sicurezza completo e altamente tecnologico per la tutela dei confini degli Stati Uniti".